Ho portato con me, per rileggerlo dopo 12 anni, “Tropico del Cancro” di Henry Miller, ma niente potrebbe essere più lontano da quella gloriosa decadenza, da quella complessità languida e perfetta.
Roma è lineare in queste ore, per me. Forse lo è sempre stata ed io la vedevo dalla mia prospettiva –sdraiato sulle rotaie, aspettando aspettando aspettando. Ammetto che in quel modo è difficile vedere un qualche lato radioso in qualunque cosa.
Sono felice.
Momenti come la birra a San Lorenzo guardando le nuvole di luglio sopra le case gialle, o il panino mangiato seduto per terra al Pantheon, sono momenti dove dentro c’è tutto. Mi siedo e annuso le ceneri dei passati sogni miei, e di quelli del compare. E’ stata una grande occasione sprecata, forse per entrambe le parti.
Certe cose, come il traffico lo sporco la maleducazione, non cambiano mai e mi dicono che il nostro non sarebbe mai stato eterno amore. Ma una sveltina, un piccolo pompino dell’anima, quello ce l’eravamo meritato. Ci stava. Oh beh.
Tornare qui è come andare a fare visita a genitori che non vedi da tempo. Sai che ci sono state incomprensioni e casini, ma al momento dell’arrivo non ci pensi, il tempo ha fatto il suo dovere e tu sei cambiato (speri sempre in meglio). Ma qualcosa c’è sempre, sotto la superficie, e ti torna alla mente, camuffata, mentre vai a riempire un bicchiere al rubinetto o quando aspetti l’autobus sotto il sole.
Roma è sempre un po’ diversa quando ci torno, e quei cambiamenti mi danno il senso del tempo che è passato. Come una storia che non è mai decollata, e poi rivedi lei con un altro e ti sembra diversa –nè migliore nè peggiore, solo diversa.
E come i genitori di prima, a volte ti fa tenerezza vedere gli sforzi che fa per conservare qualcosa, per non annegare nel cemento nello smog nella solitudine delle facce che si aggirano arrabbiate e incredule per le strade bruciate dal sole, facce che vivono dove tutti vorrebbero vivere mentre ogni cosa in loro parla solo di fuga.
lunedì 11 luglio 2011
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1 commenti:
queste zango notes sono molto efficaci, direi
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