mercoledì 27 giugno 2012

Coincidenze

...mi raccontò di un uomo, conosciuto a Berlino durante un gay party. Da principio innocuo, si trasformò lentamente in un compassato, solitario uomo dal volto oscurato, che sfoggiando la misera retorica di chi non ha nulla da dire impartisce lezioni di vita che dovrebbero bastare a "penetrare" il necessario.
Parlavano di cose generali, mi diceva, informazioni reciproche. L'approccio era stato qualcosa del genere "seduta qui tutta sola?" per poi scoprire quant'era strana la coincidenza di due anime prive di attrazione per il ballo e il divertimento sfrenato. E parlavano della vita, e lui le insegnò molte cose (che non ricorda, se non per esempio che le disse di perseguire i suoi progetti).
E poi, tra un tiro e l'altro, ricorda di aver poggiato la testa sulla sua spalla. Non sa perché, dice, forse situazioni precedenti, una qualche debolezza o chissà. In fondo ci può stare, no?

Il suo corpo nudo è un deserto che nasconde serpenti avvelenati, il germe della gelosia raschia qualcosa dentro me.
clip. Nuda e abbandonata al suo Uomo in una stanza berlinese, il suo ginocchio sfiora l'interno delle cosce.
L'innocenza nel vortice, non ne colgo il senso. Non riesco a coglierne il senso.
Il sesso è una sfida tra me e lui.
Io c'ero già in quel periodo.
Non sono fatalista, e devo considerare un caso fortunoso la condizione di innocenza in cui è arrivata a me. Ma non si può considerarla innocenza. A quasi un anno un simile fantasma.
Uno tra cinque assiste impotente dalla sua isoletta felice, in realtà non assiste, è all'oscuro di tutto e ci resterà per tanto tempo ancora.
clip. Fotogrammi in successione, immagine di lei appoggiata alla sua spalla.
Ha anche aspettato che se ne andasse, che carino. E lei gli ha chiesto se c'era su facebook, e ha ottenuto il biglietto da visita.
E lui a casa avrà fatto il resto, pago di un'inaspettata aperturavventura.
Il passato si attualizza e non riesco a spazzarlo via, non sono convinto, non lo comprendo.
Incontri misteriosi, ed io sono una specie di miracolato. Poteva essere, e dovrei essere contento che non è stato?
La tempesta è passata, eppure il mio sguardo si posa su di lei in maniera diversa. Devo distrarre i miei pensieri da quelle immagini. Lei è capace di questo? Com'è possibile? Perché suona in maniera così disarmonica con il resto? Eppure non credo sia così stridula.
Non mi capacito. Raschia i limiti della mia morale.
Un semplice poggiare la testa sulla spalla. Di un uomo di 40 anni appena conosciuto, dopo un'intima discussione sull'esistenza. Pensarci serve a poco, è come un folle nei miei pensieri. Pensarci a mente fredda serve ancora meno. Tanto vale smettere.

martedì 26 giugno 2012

Stavolta ho pure la valigia

Fortuna che ho ancora questa stanza nella quale poter poggiare la mia valigia, che non riesco mai a riempire, fino a faticare per far entrare le cose. Non straripa da mesi. Fortuna che questa è la notte più lunga che mi passi vicino da un po' di tempo a questa parte. E così la riempio di vestiti. La riempio di scarpe. La riempio con giacche, maglioni, perchè stanotte posso andare in un posto freddo a rifocillarmi un po'. Posso riprendermi un po' di tempo per me. Questa notte avrò bisogno di corda, moschettoni e scarpe da trekking perchè farò una lunga scalata.Salirò la cima più alta che io abbia mai osato immaginare. Anche Paolo sarà fiero di me, per questo. Riempirò questa valigia anche di cibo, di sfizi salati e di capesante grigliate. Una buona bottiglia di vino bianco. Perchè d'estate il bianco si beve meglio. Perchè scende fresco nella gola e ti fa sorridere. Questa valigia la riempio anche per lui perchè quando mi raggiunge possa trovarvi tutto quello di cui necessita. Intanto mi adagio un po' sul letto e sento questa melodia che viene dalla hall. C'è sempre qualcuno che suona quando vengo qui, al Morgana. Sebastian Plano suona questo brano al pianoforte. Image of sentimentals si intitola. E mi scende una piccola lacrima su una guancia. Sono contenta, anche se domani dovrò andarmene. Anche se questa valigia è qui, solo per una notte. C'è anche un violino. E lo suono per accompagnare Sebastian al pianoforte. C'è anche l'idea di quel Caffè Letterario da aprire con Simona. Anche quella sta nella valigia. La stringo forte a me, e sento di volerle un po' di bene a questa valigia qui. Perchè è un po' me e un po' la me che aspetta di uscire fuori.

lunedì 18 giugno 2012

the moon


sabato 9 giugno 2012

Due ruote blues

Ho comprato una bicicletta nuova e il ritorno a casa è stato emozionante.
Ma il giorno prima, in cantina, ho smontato quella vecchia, regalo di comunione di mio padre, che mi aveva accompagnato per 15 anni.

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