sabato 18 agosto 2012

La nota di mezz'agosto


Quei biscotti erano cazzuti ma terrorizzati. Cercavo sempre di farli sorridere primadi mangiarli. Li giravo e rigiravo ma non ci riuscivo. E anche una volta mangiati, i loro resti ostentavano disperazione. Immagino cheè così che devono sentirsi molti uomini. Divorati da un qualche dio capriccioso che li aveva creati solo per assaporarli successivamente.
Possiamo dunque considerare il nostro corpo un comunismo perfetto, in cui ogni singolo elemento lavora per il tutto e ad usufruirne è il partito unico cervello, che coordina ed elabora l'IDEA. Alcuni uomini-biscotto ritengono che l'esser divorati da un dio-Morte significhi la Vita Eterna, una sorta di ricompensa assoluta; essi coniugano la trascendenza con l'idea del comunismo corporeo, e vedono nel Dio ingordo la realizzazione perfetta del loro esser stati. 
Siamo cibi per Dio. La nostra anima è la qualità del nostro essere cibo, e se ci plasmiamo come Dio comanda saremo a lui graditi e contribuiremo alla sua elevazione, qualunque dimensione essa riguardi. In caso contrario saremo biscotti scadenti, indegni di essere assaggiati, destinati alle pattumiere del paradiso, o magari nei cessi. Chissà se Dio evacua.
Insomma, perchè dovrebbe interessarmi essere più gustoso? Io voglio il comunismo adesso, non in Dio. 
E nel Capitalismo dell'anima spazio ai fedeli, comunisti della morte, e largo all'uomo deificato dal denaro. Tutti gli altri scelgano: il calore e la protezione del branco, o la vita selvaggia dell'intelligenza.
Ora dipende da te.

domenica 12 agosto 2012

L'attesa

sabato 11 agosto 2012

10 agosto: Un pensiero (blues estivo)

Un pensiero
alla ragazze sedute dietro
nei motorini d’estate
legate strette al loro
destino
di benzina, prodezze e
strade uguali
un pensiero ai ragazzi in posa sugli
scogli
a tuffarsi sempre
a pochi centimetri dal
futuro

Un pensiero
alle tv accese nelle
notti di afa
e nessuno a sentirle
un pensiero
alle macchine con lo
stereo a palla
ai cornetti che si
mischiano con la birra
ai sonni nei sedili dietro
la mattina
e alle albe
come fine alla
fuga

Un pensiero
ai sorpassi nelle
strade vuote
ai cassonetti pieni
uno ai cani in calore
alle ferie che non vogliono
arrivare
e quando arrivano
non bastano mai

Un pensiero
ai tramonti sul mare
alle coppie che tornano tardi la
sera
un pensiero ai nonni in canottiera
uno alle case di cittá
con le tapparelle alzate
e il sonno che
non viene

Un pensiero
ai messaggi mandati alla
persona sbagliata
quando il lido sta per
chiudere
alle chiamate senza
nessuno a rispondere
al sesso in spiaggia tra gli
ubriachi
ai balli di gruppo
alle seghe al ritorno
ai faló accesi
nelle notti nere sul
mare

Un pensiero
ai viaggi da fare
che finiscono sempre
davanti alle vetrine vuote
un pensiero
a cosa fare stasera
a cosa fare ogni sera
ai secondi che volano via
e conti da fare
dopo ferragosto

Un pensiero
ai locali giusti e a
quelli sbagliati
un pensiero
ai ragazzi che cercano di fare
colpo, agli uomini
che cercano di fare colpo
tutti in fila al bar
con l’abbronzatura
a coprire tutto

Un pensiero
alle gambe lisce delle
ragazze
a quel modo che hanno
di sorridere da sole
un pensiero
alla bellezza per forza
di questa stagione
alle chiacchiere da balcone
un pensiero
al ritmo di certe notti
alle canzoni come gli amori
che tutti provano a
dimenticare

Un pensiero
a quelli che tornano
persone da rivedere, cose da fare
la bomba del ritorno che
ticchetta
quelli che tornano
con carte d’identitá
a ricordargli chi sono
con cuori di madri in mano
a ricordargli da dove vengono

Un pensiero
ai cani nei parchi, stremati
dall’afa
ai puttanieri stremati dalla
vita
ai discorsi fatti
in coda in autostrada
alle cose sospese
in attesa di un
eterno settembre

Un pensiero
all’odore di mare
alle pisciate notturne
nelle strade vuote
un pensiero
al tutto da fare
e ad un’estate
che per tutti
deve
ancora
arrivare.

Marco Zangari © 2012




giovedì 9 agosto 2012

sicilsurfando


mercoledì 8 agosto 2012

7 agosto: 33

non c’é molto da dire
se non
che sono 33
e a 33 molte cose sono
state dette
e fatte
-o almeno, dovrebbero-
e sai che a 33
quando hai persone come
queste intorno
é qualcosa
e quando senti una certa santitá
nel loro amore
da tramonti caldi
da birre assieme
ti senti fortunato
e anche se guardi sempre
nel tuo abisso
sai che quantomeno
a 33 hai superato
Jim e gli altri
di buoni 5 anni
-nonostante le piogge
di quei 5 anni
tu puoi ancora
goderti il sole-
e a 33
non c’é altro da fare
che puntare Cristo
e
superarlo
col sole in
faccia.

Marco Zangari ©2012


lunedì 6 agosto 2012

5 agosto: Strade di citta' d'agosto


Strade di cittá d’agosto
poche auto, tutte
dirette altrove
e dentro ogni auto
una speranza di un’ora
un sogno di vino
una brezza in questa
notte immobile

Strade di cittá d’agosto
universo in sospensione
tregua sudore e sveltine di pace

Strade di cittá d’agosto
con le sue dolci bugie notturne
che perfino i barboni
sembrano passarsela bene

Strade di cittá d’agosto
ed io, vagabondo immemore
a calpestare la polvere
di questo deserto di neon,
bar vuoti
semafori spenti
ed un’ultima birra
prima di andare
via.

Marco Zangari © 2012

sabato 4 agosto 2012

life


venerdì 3 agosto 2012

3 agosto: Scelte


Succede
quando scegli di vivere
senza modelli o
eroi

Succede
quando scegli di stare
senza di me
o io senza di te
-non ricordo bene

Succede
quando ti capita di
essere me
-e a me ogni tanto
capita:
nelle notti di cieli aperti
nei giorni desolati
e senza fine
nelle lenzuola piene di sabbia
nelle righe scritte
di fretta al bar
tra le tue gambe colorate
nelle fughe nelle attese nelle
urla quando tutti dormono
nello specchio la mattina, come per
caso
in questa pelle che
non basta
non basterá mai
perché incinta di questa vita
di sole, labirinti, battaglie e
vento
che ho scelto di
vivere.


Marco Zangari © 2012

Sapete? Non ne vale la pena.

Era un periodo di grande instabilità mentale. Preda di qualunque pulsione squarciasse il debole velo dei suoi propositi, si trascinava certo solo dell'amore per lei, incapace di amarla se non pensando ad altre donne. Eppure l'amava, mai l'aveva amata come allora. Non se ne fece granchè, fu un vero fiasco, una delusione cocente. Il tarlo non scappò, ma il nostro convenne che era meglio scopare con la propria ragazza e farsi una sega piuttosto che scoparsi altre ragazze, e nessuno sollevò più la questione.
Ma forse sto mentendo.

"In conclusione, si può ottenere lo stesso risultato con un gruppo di ragazzini che suona in una cantina."

Dove sia finita la scrittura non lo so. Sfuma l'orizzonte, la stabilità accompagna incessantemente la mia vita. Non ci tengo.
Quando non sono fatto il mondo sembra lo schizzo di un Pittore mediocre; quando sono fatto il mondo sembra un capolavoro d'arte contemporanea. E io odio l'arte contemporanea.
Ci sono note, tuttavia, che ricordano perchè si preferisce approfittare di questa lettiera: il seno rosso terradisiena, gli angeli, la luna e il gelato e le passeggiate e l'amore che scivola giù per i tornanti.
Le esperienze sono soggettive, possono essere condivise ma non universalizzate.
Non ho altro, non voglio altro.

Terra d'Agira (I)


Fu una scoperta che solo in coppia poteva esser svelata.
Giusi: tro(n)ista a Uomini e Donne per un'ora, non ha sprecato le lezioni preziose imparate nei suoi 33 (?) anni di vita. Lavora all'outlet Lacoste, che non può fare sconti ma cuce il famoso coccodrillo sulle sue polo con vero FILO DI PEEEEISHCA bianco. Ama l'amaro Averna, o almeno mi pare, e il peperoncino, il che spiega la temperatura da altoforno della sua passera, caratterizzata dalla presenza di vero PeloDiFiga. Ormai un po' logoro, come tessuto. Presta attenzione quando ti parla, violerà ripetutamente i 15 centimetri di diametro della tua sfera personale; ma potrebbe anche piacerti se cogli l'attimo.
Giusi (+kg): l'allegoria della preistorica statua della Fertilità conciata come un carro allegorico. Gemella donna dell'omino Michelin ma non come lui popolare, passa il tempo a mostrare al mondo quanto possa essere schifosa la razza umana se si impegna. Ci sarebbe altro da dire ma mi sono già stancato di lei.

Insomma, incontrammo anche ad Agira il vero Bodhisattva della Mara, e il viaggio fu improvvisamente più piacevole. Ma la mia mente non ricorda nulla, i pensieri lasciano dietro di se una scia nebbiosa che svanisce in qualche istante, portando chissà dove quelle storie che mi consegnerebbero fama e ricchezza. Posso diventare scrittore quando voglio, adesso ho altro da fare.
Continua.

giovedì 2 agosto 2012

2 agosto: Sonni


politici:
voi mi fate
addormentare


e in fondo
é il mio sonno della ragione
quello a cui
puntate


mostri
che non smettete di
tormentare
il mio
anarchico
russare.



Marco Zangari © 2012