L'altro giorno ho corso come un matto. Una telefonata, una persona cara che ci sta lasciando ed ecco l'accelerazione improvvisa nella corsa quotidiana.
Roma - Messina in poco meno di 5 ore. Una corsa contro il tempo per vederla un'ultima volta.
Raggiunto il "traguardo", mi attende un corpo di donna ridotto a nulla, ansimante e rantolante, il volto contrito in una smorfia di dolore irriconoscibile. Una persona che non è più una persona, con gli occhi consapevoli che la sua corsa sta per finire.
Ho smesso di correre anche io di fronte a lei, quasi paralizzato dall'evidenza della morte.
Mi sono chiesto che senso aveva avuto quella corsa per vedere una persona morire.
Forse sono stato colpito anche io dal sensazionalismo del mondo mediatico odierno e volevo vedere come si muore? volevo avere il mio momeno da real tv? O forse ho uno spiccato senso del macabro?
Ci ho pensato a lungo in quella notte passata su una scomoda sedia nella sala d'aspetto dell'ospedale.
L'unico motivo per cui vale la pena correre è l'amore per un altra persona, che sia un amico, un parente, un genitore, un fratello o sorella o la propria compagna o compagno.
Allora ho capito il senso della mia corsa quotidiana e il senso della corsa di quel giorno in particolare.
Ho capito che devo correre ancora tanto e che voglio correre tanto e per più tempo possibile. Da solo ma sopratutto in compagnia.
Quindi eccomi qui, accanto al tuo letto a tenerti la mano finchè la tua corsa non finisce per sempre, ma questo pezzetto lo corriamo insieme io e te e tutte queste persone che sono qui per te...
"Ciao zia, e se puoi da lassù fai il tifo per la mia corsa!"
lunedì 11 luglio 2011
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1 commenti:
non fermarti. Corse così caricano il mondo!
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