lunedì 21 marzo 2011

Armonia, disarmonia

Alla ricerca dell'armonia. Questa magica parola evoca idilli, paradisi, perfezione. Evoca il collassare di più suoni, di più mondi in un' unica frequenza di pensiero e di vita. Evoca l'idea perfetta dell'amore.
Ma cos'è l'armonia? L'armonia non è altro che la sovrapposizione contemporanea di corpi, sonori e non, in un tentativo di fusione universale ed eterotopica.
Sovrapposizione contemporanea. Note che vibrano insieme, semplicemente sovrapposte. Anche la disarmonia è armonia, se governata da talentuose intuizioni.
L'armonia è la metafora di una determinazione d'amore, la sovrapposizione di un intervallo di tempo di dui corpi.

Lei è una melodia moderna, violenta, atipica, una cadenza governata dalle leggi delle ottave e delle alterazioni. Lunghe minime malinconiche lasciano spazio a convulsi saliscendi da bebop parkeriano.
Una montagna russa d'imprevedibili scale.

Ogni persona è, a modo suo, una melodia. La melodia è lo sviluppo orizzontale di una composizione. E' il nostro ego, con i suoi acuti e i suoi gravi, con le sue accelerazioni improvvise e le sue semibrevi di quiete.
L'accordo non è possibile tra due persone se non per qualche intervallo di tempo.

Lei viola il principio di armonia. E' impossibile seguire tutte le sue variazioni. Si può solo ammirarne la bellezza. L'armonia, con lei, è una rimozione del proprio ego in virtù di una contemplazione di sublimi note le cui frequenze s'insinuano nelle tue vene, scorrono nei binari della tua mente, distruggono le tue sicurezze con la loro forza. E' puro desiderio di piovere su quella musica, diventarne parte, aver paura di rovinarla tentando di sovrapporre la nostra, di melodia.

Eppure, per un'armonia irrealizzabile se non per brevi intervalli di tempo, c'è una disarmonia che unisce mondi, note, corpi estranei. Note di parole per determinarne la volontà, note di mondi mai conosciuti in assoluto che corrono insieme nell'immenso reticolo dell'universo, con le loro accezioni.

E' la talentuosa intuizione della disarmonia il sublime dell'amore.

Mondi che cozzano tra loro, un calvario di dissonanze e cacofonie. In mezzo, lei e il suo volto. L'universo è nella nostra mente. Cercando l'universo, scorgo me stesso, dentro i suoi occhi. Mi perdo ancora in quegli atomi di piacere, sento il mio corpo annichilirsi, diventa cenere laddove lei inizia. vedo la sua Aurora nel mio cielo, scorgo frammenti d'identità materializzarsi eterei nel caos calmo dei miei pensieri. Mi ricopre come un sudario. Lame di luce squarciano la notte della desolazione, mi abbandono ancora a quest' illusione.



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