lunedì 20 giugno 2011

IL MOVIMENTO

C'è fermento stasera. Sento il vociare provenire dalla hall. Parole sempre più urlate, sconnesse. È successo qualcosa.

Ricordo qualche tempo fa, forse un anno, forse nemmeno. Il divano era lo stesso da cui ora sto scrivendo. Erano le due passate e non ricordo con cosa avevamo cenato, ma ricordo - oppure vado "a senso" - che ognuno di noi doveva avere in mano una birra. Parlavamo dei nostri tempi. Nostri di noi giovani. Che poi i tempi sono fatti di anni, eppure passano gli anni ma i tempi non sembrano cambiare. Maledetta clessidra che ci invecchia con insulsi granelli di sabbia tutti uguali fra loro.

Mi dici "Sai, ci vorrebbe un movimento".
Io resto zitto nella penombra, mi tengo stretta la birra.
"Un movimento, sì. Ogni epoca ha avuto il suo. Solo questa non ce l'ha. Giovani, intellettuali, non conta. Un movimento".
Dico che ormai nessuno dice più niente perché forse è già stato detto tutto, o forse perché tanto è inutile.
Ma forse - mi viene in mente al sentire queste parole gridate nella hall - non è così. Perché il movimento c'è. E la parola che mi viene in mente adesso, il nome più rappresentativo, è resistenza, RESISTENZA SOLIDALE. Che poi forse non è altro che l'amicizia, scritta solo un po' più lunga.

Resistiamo, ci facciamo forza. Puliamo la merda dal viso dell'altro e poco importa se alla fine ce ne resta un po' fra le mani. Avanziamo in qualcosa che è peggio del deserto, più letale dell'inferno. È la vita. Anche se non possiamo essere certi che l'avremmo fatta meglio, ci troviamo a spalare la merda che i nostri illustri padri - quelli che sanno tutto, quelli tutti d'un pezzo, quelli che ormai nessuno ha più le palle che avevano loro - hanno confezionato per noi.
Ma noi resistiamo. Stiamo uniti. Ci ascoltiamo, ci consigliamo, ci consoliamo, ci comprendiamo. Proviamo a fare qualcosa, a trovare gli uni la soluzione per gli altri di noi, nel nostro piccolo.
Il nostro piccolo movimento, che è l'unica parola che mi sembra utile per levarsi da questa merda che continua a arrivare. Un movimento che mi sembra l'unico modo per togliere di mezzo quei relitti immobili che continuano a spruzzare.

Ho cercato in frigo, la birra nemmeno c'è. Ma anche ne avessi una di marca migliore, adesso con me, non avrebbe quel buon sapore, autentico, di quella dell'anno scorso.

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