sabato 16 gennaio 2010

Por fin Càdiz

Fuori dalla finestra del salòn c'è il sole. E non è affatto scontato. L'inverno è arrivato anche qui, nel profondo sud andaluso. A Siviglia la scorsa settimana ha addirittura nevicato, dopo circa 60 anni. Le case qui a Càdiz non contemplano l'uso dei termosifoni, perciò abbiamo dovuto rimediare comprando un nordico, un piumone per non soffrire il freddo la notte. L'oceano è un po' inquieto. Grandi onde giungono in serie fino alla battigia, lungo tutta la costa della ciudad, orchestrando all'unisono con il vento proveniente da nord est. E per alcuni è una fortuna. Juan si sveglia tutte le mattine per andare a surfare. Recupera le forze con un pranzo veloce quanto basta per affrontare le quattro ore del master che ci aspettano.
Oggi anche io e Jana ce ne andiamo alla playa. Non tanto per fare il bagno (anche se Jana sembra fermamente convinta), ma magari per prendere un po' il sole. Rilassarci davanti al complesso di onde e perchè no, leggere in caso un buon libro (o il mio amatissimo formulario dei verbi spagnoli, di cui ho tanto bisogno).
Arriverà l'ora delle tapas, di una cerveza fino a che non calerà il sole.
Scaricherò probabilmente la stanchezza accumulata questi ultimi dieci giorni e mi adagerò sul concetto del godimento, inteso come assaporamento di qualcosa di nuovo, che ti possa appartenere poco a poco, ogni volta di più. Ogni giorno di più.

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