lunedì 25 gennaio 2010

Oggi decido io

Oggi decido di prendere le mie poche cose e di partire per un viaggio.

Il mio viaggio comincia dal mare e arriva non so dove. Solo i matti partono senza sapere dove andare.

La mente dell’uomo è come l’abisso del mare..

Stavamo lì seduti ad osservare la superficie di quella distesa infinita di acqua salata, senza pensare che proprio lì, sotto le onde, c’era un altro mondo che i nostri occhi non riuscivano a vedere. Un mondo che può spaventare e affascinare come una terra inesplorata, con le sue meraviglie e le sue insidie.

Così siamo noi. Come questo mare, immenso e profondo. Così calmo in superficie, ma sotto..giù dove nessuno vede, dove neanche noi arriviamo, giù dove le ferite non si rimarginano, nessuno sa cosa si nasconde.

E per questo oggi parto. Vado alla ricerca del mio immenso per leccare le mie ferite e quelle del mondo.

Mi immergo sotto la superficie delle cose alla scoperta di me.

Parto per quel viaggio che fanno solo gli eroi.

Un viaggio verso dentro, che tutti dovrebbero, ma pochi lo si fa..per coraggio, per caso o solo per pura follia.

Parto per quel viaggio per cui molti decidono di restare a casa ancor prima di fare i bagagli. Ed è normale. Non puoi mica biasimarli. Hanno chiuso la valigia in fondo ad un armadio insieme ai loro sogni ed hanno continuato a leggere distratti il giornale a casa in poltrona, mentre ogni santa mattina vendevano l’anima a un padrone. E lo hanno fatto di certo per il bene di qualcuno, o al massimo per salvarsi la pelle. Non puoi chiamarli perdenti, non sarebbe giusto. Loro ogni giorno portano a casa pane e insoddisfazione.Ma è pur sempre roba da inghiottire. E in questi tempi di crisi si butta giù tutto, anche i bocconi amari.

Il pazzo sei tu che hai sete di sapere invece che calli sulle dita, che non hai paura di sfidare la sorte, ma non hai voglia di lavorare. Sei pazzo perchè pur di non vederti morire seduto su quella poltrona, sei pronto a camminare a braccetto col tuo peggior nemico, te stesso.

Ed eccomi qui, pronto per partire. Destinazione sconosciuta perché l’animo umano non ha confini. Biglietto troppo caro per pagarlo tutto davvero.

Porterò con me un coltello per sfidare i miei demoni e una torcia per farmi luce nei momenti buii. Se tornerò sarò salvo, se non tornerò dì ai miei nemici che li attendo alle porte dell’inferno.

Bisogna perdersi un po’ per potersi trovare. Ed io riporrò l’orologio nel cassetto, getterò via il cellulare, perderò ogni punto di riferimento conosciuto, e aprirò gli occhi solo nella notte più nera.

Cerco me stesso da quando sono nato. E a volte penso di essere tutto qui, in questo cercare, dentro e fuori, ma sempre in un luogo preciso, come un sasso sul bagnasciuga di una spiaggia cubana. Altre volte mi sento in nessun posto, avanti e indiero, egualmente in luogo preciso, come un pensiero folle nella testa.

Questo cercare mi da la forza di respirare e vorrei sapere cosa voglio quando me lo chiedono e non perdermi dentro ai miei vorrei come sto facendo adesso.

Per questo devo partire, e non ti chiedo di perdonami se non puoi, ma almeno comprendimi.

L’isitinto più forte che si è sviluppato in me è questa ricerca smaniosa, infinita, costante del mio senso nel mondo. Più forte dell’attaccamento verso chi ti ha concepito, più pressante della fame, più asfissiante dell’arsura della sete. E’ un bisogno fisiologico, un’ urgenza. E’ la mia necessità.

Forse ti scriverò, ma nn è una promessa la mia.

E’ un lavoro molto delicato quello in cui sto per tuffarmi a capofitto, che mi sottrarrà energie vitali. Guardami bene, perché domani potresti non riconoscermi più.

Tratterò il respiro ancora un attimo e poi mi getterò tra le onde di questo mare, in una gimcana tra ferite e respiri, movimenti e pensieri.

Non è cosa da principianti guardarsi dentro e mettersi a tu per tu con la vergogna, il desiderio,la paura e la voglia di fare a pugni col mondo. Ma io è da una vita che mi alleno a questo momento ed oggi è il grande giorno.

Bevo il mio ultimo goccio di caffè e mi chiudo la porta alle spalle. Addio.

Mi perderò nel mondo, in me.

Oggi ho deciso di partire non per un viaggio, ma per il viaggio e so già che non ritornerò.

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