venerdì 30 ottobre 2009


Essere lesbica non sempre è stato facile.
Essere una segretaria lesbica è ancora più difficile.
Proverò a spiegarmi meglio.
L'ambiente aziendale è la balena di Pinocchio, la bocca del lupo di Cappuccetto Rosso, la carrozza che si trasforma in zucca di Cenerentola. Da grande scopri che tutto quello che ti narravano quando eri bambino ha un inesorabile fondo di verità...tutto sommato.
Ho scelto la strada impervia del posto fisso...non sempre più accogliente di quella da eterno precario.
Almeno da free-lance, da artista mancato, da disoccupato cronico le tue lamentele sono giustificabili. In Italia se hai un contratto a tempo indeterminato diventi un unto del Signore...
Anche se spali carbone sarai per gli altri un eletto di Gesù Cristo perché mensilmente hai una sicurezza economica.
Oggi è il lavoro a scegliere noi.
Prima di fare questo ingrato mestiere me la spassavo beatamente in un call center ...almeno rientravo in quella folta schiera di laureati in Scienze delle Zucchine che finiscono a blaterare inutili frasette di rito indossando cuffie di bassa manifattura...
All'improvviso la folgorazione... voglio crescere, fare carriera, far tacere il telefono per sempre.
Così mi ritrovo qui... è quasi passato un anno. Preparo caffé, stampo pagine su pagine, sopporto a stento mentecatti in cravatta e donnine assevite al mito dell'uomo di potere.
Ovviamente , per fortuna, ci sono le eccezioni...
Non mi sono piegata... ho mantenuto le mie scarpe da tennis e il mio sguardo rigido da osservatore esterno...
Sono il narratore onniscente di me stessa...
Il materiale qui non manca, l'umanità è fin troppo variegata...
Pensavo che il maschilismo fosse un retaggio di antiche generazioni... invece è attuale, è respirabile. Bisogna ammettere che lo zerbinismo delle donne alimenta questa malattia... specie in certi contesti lavorativi. Le donne sorridono maliziosamente, si imbarazzano, diventano rosse ... si precipitano con vassoi d'argento per servire con solenne mestizia il capo di turno.
Per quel che mi concerne, ho sviluppato il dono dell'invisibilità... sanno che la speranza di convertirmi all'universo tailleur è altamente blanda... l'ho indossato solo per i colloqui e poi l'ho riposto nell'armadio...tanto le fotocopie potrei farle anche in mutande.

7 commenti:

Derevaunseraun ha detto...

Brutta storia, ma bella critica.
Più che sensata, necessaria.

Mauro ha detto...

Cara alle volte è proprio vero : non ci si può lamentare ... ma questa dovrebbe essere una cosa bella per te! (altrimenti si rischia di diventare eroi del piagnisteo)
:-)
M.

G ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
G ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
G ha detto...

Hai fatto un’ottima analisi del modello prevalente di società di oggi. Hai ragione.
Il micro mondo aziendale rispecchia perfettamente le dinamiche del mondo politico e istituzionale di cui oggi si parla in maniera esagerata.

Essere una donna non è mai stato facile.
A prescindere dalle preferenze sessuali.
Lavorare in una azienda fa effetto pancia di balena.
A prescindere dalle preferenze sessuali.
Il maschilismo degli uomini e lo zerbinismo delle donne e degli uomini è insopportabile.
A prescindere dalle preferenze sessuali.
Indossare abiti che non ci appartengono è deprimente.
A prescindere dalla preferenze sessuali.
Sono daccordo con te. A prescindere dalle preferenze sessuali.

Bella critica ma il passo successivo dell' invisibilità io non lo faccio.

C' è tutto un mondo che va da un' altra parte e di cui non si parla mai.
Ci sono un sacco di belle donne( in talleur o scarpe da tennis, etero e lesbiche) che lavorano seriamente, che vanno avanti perché ne hanno la capacità e che non si occupano di rimanere attraenti e fresche come le mozzarelle fino allo spizio per andare avanti nella vita, in generale, e, soprattutto, nel mondo del lavoro. Ci sono un sacco di uomini che le sostengono con rispetto.


Individuiamo questo tipo di donne di uomini, diamogli spazio, visibilità e portiamoli avanti.

Parliamo di questo.
E’ necessario farlo.
Abbiamo bisogno di un esempio migliore.

Anonimo ha detto...

Il mio non voleva essere una mera generalizzazione del mondo del lavoro...per carità... le descrizioni sono quasi sempre particolaristiche per definizione.
Ma non si può vedere sempre il bicchiere mezzo pieno...è il problema della sinistra italiana...i problemi in Italia ci sono... sono tangibili... e uno deve parlarne...

G ha detto...

Ma davvero?
E io che ci avevo visto una metafora della società italiana!!!Pensa tu quanto lo vedo pieno sto bicchiere!!!
Allora ti dico che hai ragione.
Senza soluzione.