giovedì 16 febbraio 2012

Non reggo il gioco d'azzardo

Una sera volevo scrivere poesie d'amore
perché mi annoiavo, cose così.
Era una gran noia, di quelle che prendono il cranio e lo stringono con i polpastrelli non fortissimo ma in maniera costante, e alla lunga diventa una gran rottura di coglioni. Che poi sarebbe anche sopportabile se insieme a lui non ci fosse la noia. Che poi cosa sia questa noia non l'ho capito bene ancora. E' come se ti facessi una sega su un'equazione matematica.
A volte la noia è anche produttiva, perché no.
Mi piace molto farmi e poi scopare. Tutto ciò che dirò da ora in poi s'intenda valido anche in condizioni di lucidità. Poi se sei stonato tanto meglio, è come un cielo limpido azzurro di primavera con qualche nuvola bianca su tutto ciò che pensi, magari non molto definito ma cazzo puoi intuirci mille cose. E' come se, nonostante il cielo sia vestito, tu avessi degli occhi speciali che possono osservare il suo corpo sotto quel fastidioso claustrofobico vestito azzurro. Insomma, roba come si deve, la mente viaggia e tutti sono contenti. Così stavamo dicendo, lei rolla e c'è il momento sociale, parlare e parlare volentieri di qualunque cosa, e purtroppo sei ancora lucido e quindi soffri ancora per la stramaledetta sorte dei Greci o magari sei MODERATAMENTE SODDISFATTO di qualcosa, spesso qualcosa di modesto, ma a parte amare una donna son tutte soddisfazioni modeste quindi una vale l'altra e godersele non è reato. Lei rulla e parla come te solo magari è più concentrata a rollare. Dopodiché ci si riunisce intorno a lei, la si accende, si continua a parlare ma già dai primi tiri s'intuisce che la luna perde i contorni della sua smorfia triste, o almeno li mostra per un breve momento di filosofia a qualche anima profonda, ma poi te ne sbatti il cazzo e pensi a goderti quel momento, LI' E ADESSO, c'è Lei e non te ne frega proprio un cazzo di niente. E' uno dei momenti più tranquilli della vita di un uomo. Insomma, finisce e si rientra, e allora inizia la fase 1-bis: i cosiddetti preliminari. Preliminari io lo collego sempre alla Champions League, la cosa non mi piace. In realtà è un'area dai contorni indefiniti, come un quadro impressionista, o magari Van Gogh, in cui i colori sono migliaia e il pennello principale lascia spazio alle sfumature. Spogliarsi, lentamente e con un'occhiata, i baci morbidi e caldi e quel viso così bello da carezzare, tutta quella bellezza sbattuta in faccia e vorresti poterla carezzare tutta, propriolì dov'è, su quel viso ma non ci riesci e allora baci e carezzi e scendi tra le colline e sembra un'infinita steppa di piacere, finché non raggiungi il Sacro Loto e rappresenti con i tuoi pennelli da sfumature il pistillo del piacere, lentamente, delicatamente, lei inizia a contorcersi e ansimare giusto leggermente, e ti accorgi che siete così da venti minuti e allora pensi PORCO DIO qua non la finiamo più, bisogna passare alle cose serie ma lei l'ha già pensato! e allora il suo sguardo come una lama squarcia quel che resta dei contorni dei tuoi pensieri rendendoli un'unica informe poltiglia e monta su di te, liberandosi della maglietta e del reggiseno.
OH MISERICORDIAILPARADISOMANIFESTO! Non riuscirò mai, mai! ad abituarmi a quella vista. Quel meraviglioso seno, mai riuscirò a sopportare la vista di tanta meraviglia in un solo sguardo. Il suo corpo sembra custodire la purezza del mondo, il solo contatto mi rende partecipe, e allora beh, tu guardi lei, lei guarda te e si sa come vanno queste cose.
Così tutto procede meravigliosamente, puoi pensare storie meravigliose e affogare in lei contemporaneamente, è un piacere sublime e a un certo punto senti che ti si sta ammosciando l'uccello e che scopi da 15 minuti e allora pensi Che cazzo devo concentrarmi rizzati stronzo! ma basta un sapiente attimo di ricerca e percezione del giaciglio e allora stai in carrozza. Purtroppo non durerà ancora molto, ma potrai sempre riprendere in seguito.
"Facile rifugiarsi nell'accoppiamento..."

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