venerdì 20 maggio 2011

12 consigli per scrittori




Stasera ho voglia di elargire esperienza e saggezza, e dall’alto della mia ormai consolidata fama di autore, ho deciso di mettere insieme le 12 cose che un aspirante scrittore NON dovrebbe fare:

1) Anzitutto, NON si definisce “scrittore” a meno che costretto con la forza (o accecato da una ragazza intellettualoide che potrebbe dargliela), e anche allora lo fa con un sorrisetto imbarazzato. Ognuno ha la sua definizione del termine, ma di sicuro saper usare il Word e mettere insieme delle cose che amici/ragazza/mamma hanno trovato “bello” non basta. A volte non basta nemmeno aver pubblicato uno o più libri, ma questa è un’altra storia.

2) NON passa il tempo a parlare di scrittura, di libri, di scrittori e compagnia bella. Sì, lo sappiamo che ti piace, ma se vuoi masturbarti, non farlo davanti a tutti, per favore.

3) NON si preoccupa di qual è il suo genere, anche se ha sempre ben presente di cosa sta parlando e di come lo sta dicendo.

4) Importante: NON parla di libri che deve ancora scrivere. In quel modo lì, siamo tutti scrittori. Anche noi UN GIORNO scriveremo quella storia che, di sicuro, verrà trasformata in un film di successo e ci assicurerà fama e prosperità. Per il momento, però, quello che abbiamo è una pagina bianca e un cursore che ci prende per il culo. Il mondo è pieno di Grandi Capolavori Che Devono Ancora Essere Scritti; di quelli veri, ce ne sono molto meno. Non basta che ce “l’hai tutto in testa”, che in fondo quel libro “parla di te, quindi mica te lo scordi”. Se stai parlando di un non-libro, allora al massimo sei un non-scrittore.

5) NON usa come scusa la pigrizia, e NON ha mai troppe cose da fare, anche quando le ha davvero. Sarebbe bello se la scrittura avvenisse come nei film, o negli stereotipi dell’Artista Illuminato che si gratta la pancia tutto il giorno e poi viene sconvolto dall’Ispirazione, dalla Musa, dalla Madonna e comincia a comporre. Forse per alcuni è così. Per tutto gli altri miseri mortali, non-geni ma forse-scrittori, scrivere vuol dire alzarsi le maniche e dargli sotto, nonostante gli impegni, il caos intorno, i problemi, le cose da fare, il ciclo della fidanzata, la bolletta da pagare. Non si diventa scrittori senza un minimo di Disciplina –che brutta parola, lo so, ma è la verità… La scrittura “ogni tanto” è per chi ne ha il passatempo; la passione della scrittura è altra cosa, e non vive solo di sveltine.

6) NON pensa alle interviste, alla sua bella faccia in tv, agli articoli sui giornali, ai talk-show, e in generale a tutte quelle cose che con lo scrivere non c’entrano niente. L’artista non deve spiegazioni a nessuno, non deve apparire come allo zoo. L’unico suo debito con il lettore è saldato attraverso la pagina scritta; tutto il resto è Baricco.

7) NON sa che farsene degli esercizi di stile, e li lascia agli scribacchini, agli intellettuali e a quelli che conoscono le parole difficili.

8) NON smette mai di leggere, perché leggere vuol dire studiare, imparare, capire la materia a cui si cerca di dare forma. Non farebbe male nemmeno non smettere mai di avere un atteggiamento curioso nei confronti della vita, anche nei suoi aspetti più folli e disastrati.

9) NON sottovaluta l’importanza della riscrittura. Ancora una volta, ci sono i geni che scrivono di getto delle cose stupende, e gli altri che vanno avanti con palla lunga e pedalare, cancellando, togliendo, aggiungendo (anche se io sono sempre per il tagliare), senza innamorarsi mai di quello che si è scritto al punto da non volerlo violare, e senza essere così pigri da lasciar perdere. A volte la riscrittura (più che la pubblicazione) fa la differenza tra uno scrittore e un non-scrittore.

10) NON si vergogna mai di quello che ha creato, se quando l’ha fatto ci ha messo dentro cuore e fegato (ma questa non è comunque una valida ragione per trasgredire il consiglio 1 e 2). Non esistono le cose a metà: quello che hai scritto deve dire AL MEGLIO quello che volevi dire, o sennò lascialo nel limbo dei non-libri.

11) NON si monta la testa con i complimenti (pochi e di parte) e NON smette di ascoltare le critiche (tante e ovunque) che valgono davvero qualcosa, perché sono quelle il vero motore del cambiamento.

12) NON ascolta consigli, a meno che non siano dati da una fonte autorevole (è questo il caso).

Spero che d’ora in poi righerete dritto, cari i miei giovani scrittori. Adesso vi saluto, perché devo cominciare il mio secondo romanzo. Non ve l’avevo detto che ne sto scrivendo un altro?
Sì, certo, ovviamente, e parlerà di tante cose, per esempio…

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