Non so se vi è capitato mai di addormentarvi sul cesso, colla testa appoggiata sulle mani e le braccia inarcate sui gomiti che fanno perno sulle ginocchia. Non è una posizione comoda. Appena la testa va un po' troppo a destra o un po' troppo a sinistra finisce che ti svegli.
Mi sono alzato dal cesso, ho sistemato le brache e tutto il resto, ho aperto la porta. Non mi aspettavo di essere là. E' stata una sorpresa. Ero a Parigi, nel settimo arrondissement. Uno dei più borghesi della città. Davanti a me, a pochi metri, si estendeva Hôtel des Invalides, storia di francia, storia di rivoluzioni. Sussulti al cuore, emozioni spontanee.
Poi giravo lo sguardo. Auto di lusso occupavano i posti disponibili ai bordi delle strade e sacchetti per la merda di cane si moltiplicavano nelle buste trasparenti della spazzatura. Ecco che mi saliva un po' di prurito su per il culo. Mi rigiravo ed avevo di nuovo Des Invalides di fronte, e poi, dall'altro lato, lei la torre Eiffel.
Non so se la torre Eiffel sia davvero bella. Arte ed ingegneria è un'unione lesbo - niente in contrario - ma il rischio è di partorire cose che poi vanno per cazzi propri. Oh ingegnere Eiffel non me ne voglia. SVP. Ma parigi è Parigi, e gli si perdona il fascio luminoso e la colata di flash che veste la torre come un albero di Natale anche a Settembre.
Ci vuole poco per amare questa città. una passeggiata la sera, i bar di Montmartre, il pensiero che si dirige a Van Gogh. Una lacrima che sale su per la gola, ma che poi fatica ad uscire come il succo da un limone secco e strizzato. I limoni, mi fregano sempre, stanno mesi nel frigo e quando servono sono già secchi come noccioline tostate. E' davvero incredibile come le cose possano stare ferme per mesi nella stessa posizione e nello stesso posto senza essere mai minimamente spostate, e la nostra indifferenza totale. Ho sempre tenuto un accendino accanto al monitor del PC. Una delle mie libido più grandi è stata quella di surfare e fumare. Dopo l'ultima sigaretta accesa prima di smettere, quell'accendino é stato fermo in quel posto per oltre un anno. Ma poi ci sono un milione di altre cose che stanno nella stessa posizione e proprio sotto i nostri occhi ma non le notiamo mai. Coi limoni, mi finisce sempre così; non ho mai trovato il posto giusto per loro.
La solitudine nasce dalla consapevolezza di non essere nel posto giusto dopo molte ore che mediti, e non dalla mancanza vera e propria di amici. Ma la consapevolezza a volte è più aberrazione, e la solitudine non è solitudine ma è solo noia. Perché anche Parigi, ha qualcosa di noioso; é la vita come te la costruisci tu. La solitudine è una faccenda personale. La incontri durante i weekend. Ma si tampona, si può mascherare. La noia, invece, non ci riesci. La noia non si inganna. Ti fotte sempre. La noia ti annichilisce, ti deprime, si cela nella stanchezza, nell'appagatezza, nella fame, in una sigaretta, in un caffè o in un litro di vino.
Parigi è una donna affascinante, truccata per apparire bella. E' il vecchio che si unisce al moderno. Sono le strade di Les Halles ed il suo centro commerciale nel cuore del quartiere. E poi il centro di Pompidou. Parigi, sono i parigini ed i suoi turisti. Parigi sono la gente. I tifosi sud africani per la metro che celebrano la vittoria di Rugby contro l'Inghilterra. I tossici che vedi bucarsi per le strade solitarie attorno a Gare du nord. E' il clochard che vive dalla testa al fondo schiena dentro la cabina del telefono vicino a lavoro.
Quando devi cercare casa a parigi, ti ritorna il prurito per il culo. Non è sempre facile, qui non hanno il bidet; ma è questione di tempo perché il modo per attrezzarsi lo si trova sempre ed il prurito s'en va. Il croissant la mattina è ottimo.
Non chiamatemi distratto, ma diversamenteattento.
Alè la france;
domenica 23 settembre 2007
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1 commenti:
BELLISSIMO
SEI UN GRANDE!!!
CI VEDIAMO A PARIGI!!!
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