mercoledì 14 settembre 2011

FAMIGLIA

Ho sempre trovato un particolare gusto, a scrivere con quella manciata di linee di febbre che ti danno la sensazione di essere un po' alticcio. Immaginate allora com'è scrivere col termometro che dice 39: ubriaco fradicio come non lo sono mai stato.
Ecco, sappiate che questo post l'ho scritto in 3 giorni, che non so come ho fatto a iniziarlo, e che so che non è finito e non finirà.

Oggi sono andato a lavoro lo stesso. Mi sono fatto due conti e ho pensato "38 e passa a casa, 38 e passa al lavoro...tanto vale andare a lavoro, perché a casa starei sicuramente peggio". È il problema della famiglia, che anche se non dà problemi a nessuno dà problemi a me e non so che farci.
Ieri ho pensato di buttare giù una lista di tutte le cose per cui ho incontrato problemi con la mia famiglia. PArlo di miei progetti, di miei intenzioni, persino di miei scelte. Mi è bastato pensarci su qualche secondo e decidere che non ne valeva la pena, che era una lista lunghissima. Che se non era proprio tutto tutto, era comunque troppo.

Ma sapete qual è per me la più grande fregatura della famiglia? È che io stesso sento il desiderio di averne una per me. O_o
Dato e non concesso che la famiglia che metterò in piedi sarà abbastanza diversa da quella che ha messo in piedi mio padre, però, la verità è che ho le idee un po' confuse su come dovrebbe essere. Ad esempio è venuto fuori, l'altro giorno, che non ho idea del tipo di donna che voglio. Ma vi rendete conto? Mi mancano proprio le basi!


Voglio dire... Occhio e croce so come la voglio, le buone qualità sono sempre quelle. Il problema è che invece, il più delle volte, mi butto su chi non è proprio come vorrei. Credo sia perché è più facile, come andare all'università finito il liceo.
Che poi a pensarci bene non è nemmeno una questione di fica. Dio solo sa quanto l'adori e quante poesie le ho dedicato, in fondo, ma in questo caso si tratta di più (diciamo parimenti, suvvia) di tornare a casa e trovare lei. Lei che ti abbraccia e ti fa ricaricare la spina, lei da ricaricare e da far sorridere. Lei con cui cucinare, con cui sfogliare il kamasutra ridendo e - perché no - fare un corso di cucito. L'importante, però, è che racchiuda tutto quello che voglio da una donna e che ancora non so.


Ora miei cari dell'hotel, io sono qui al bancone, con lo sguardo profondo del febbricitante. Passate pure a prendere qualcosa e parliamo di tutto, ma lasciatemi libero il cesso che questa influenza sa il fatto suo...

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