Certe volte ci passi i giorni, senza trovare qualcosa da dire. Quello che alcune notti sembra un fiume inarrestabile e inesauribile, all'improvviso si prosciuga. E tu dagli, a cercare l'acqua nel deserto. Lo giri in lungo e in largo, sempre più frenetico, col solo risultato di far arrivare prima la sete. Ti danni l'anima dal mattino alla sera, affondando nella sabbia. Poi crolli esausto e quando il sole ti sveglia, il giorno dopo, capisci che potrebbe anche essere l'ultimo. Le riserve sono finite, e il calore ti toglie le idee. Ti guardi intorno, ma tra il nulla e i miraggi non c'è nessun posto che ti offra riparo.
Crolli di nuovo, incerto sul fatto che riaprirai gli occhi ancora una volta.
L'unico senso è resistere. Sopravvivere nei momenti peggiori. Garantirsi un futuro, magari migliore, e preservarsi in vista di esso.
Domani un fulmine può prendere il ferro della tua spina dorsale e scaldarlo di nuovo, e tu devi avere almeno la forza di battere un colpo. Da lì, scintille di vita illumineranno tutto l'intorno. Da lì, una nuvola di vapore farà tornare la pioggia.
Gocce che uniscono polvere e sabbia, terra e mare, e di colpo sei di nuovo in balia della corrente.
E ora hai i remi, hai la barca, hai la vela che sventola. Nessun orizzonte è irraggiungibile, nessun porto ti fa più troppa paura. Sei un cazzo di lupo di mare, e guardi quei fulmini con gli occhi di sfida. Sei Dio, tra le onde. Il deserto giace milioni di leghe sotto di te. E non ti manca per niente.
"La vita non ci dà mai le cose come le vogliamo. L'importante è che ce le dia".
Edoardo
mercoledì 1 dicembre 2010
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