Me lo ricordo come fosse ieri, e in fondo non è che sia passato tanto tempo di più.
Era un ragazzo sentimentale, decisamente troppo. Si dedicava quasi esclusivamente agli altri, ma la sua apparente generosità nascondeva la paura di non riuscire a dedicarsi a se stesso.
Non aveva dubbi, o forse ne aveva, ma in ogni caso li cercava. Non voleva farne a meno.
Non visse una vita felice, ma dato che questo non era mai stato sua ambizione, in fin dei conti ne fu felice.
Conobbe diverse persone. Ebbe meno amici di quelli che gli altri pensavano avesse, ma ne ebbe di più di quanti pensasse lui.
I nemici? Il conto era esiguo, ma non tornava mai. Ce n'era sempre uno di più, uno di troppo, che non sapeva rendersi amico.
Di ragazze ne aveva conosciute poche in quel senso, ma ne aveva amate a bizzeffe. Per alcune avrebbe anche rischiato la vita, per altre forse l'aveva rischiata davvero senza nemmeno saperlo.
Fu vera gloria?
Non è questo il punto, perché della gloria in fondo non gli importava granché.
Aveva conosciuto il calore, e aveva pianto da solo una notte di luglio. Questo gli bastava, la sua vita andava bene così. Il resto se l'era lasciato alle spalle, o comunque l'avrebbe fatto senza problemi se qualcuno glielo avesse mai chiesto.
Solo una cosa non si era mai lasciato alle spalle: il dubbio.
Lo portò con sé quando sparì, e gli rimase talmente legato che ancora oggi non si sa se quel ragazzo se ne sia andato davvero.
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1 commenti:
Ermetico come il dubbio.
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