martedì 8 maggio 2012

Roads

Strade... Il tram traballa. Ha un viso carino, truccato, da bambola, capelli rossi curatissimi, labbra accese dal rossetto, maglia e jeans viola, lacci fucsia. Ah, anche un cerchietto che sembra una corona da miss. Una principessa urbana. Bella, ma ha le mani di una 35enne, stonano col suo aspetto quasi da adolescente. Una bella, altera, anonima principessa urbana. Sotto gli occhiali noto che tiene gli occhi chiusi. Sta dormendo. Di fianco a lei un'altra ragazza sembra un elfo, ha dei bei denti, sembra addirittura armonica. Il confronto tuttavia non regge. Tra loro si siede un bambino. Porta i segni del suo futuro, è già un po' sovrappeso, ha l'espressione del popolo, quello vero, fatto di grasso e sguardo semiassente, di denti strani e tratti anomali. Poco dopo arriva sua madre, un donnone che indossa una maglietta rosa aderente. Il popolo, i suoi diritti. Suona l'assenza, disattenzione sociale, rapporti asettici. Racconti di arti marziali giapponesi. Quale strada bisogna percorrere se tutte sono sbagliate? Ho dimenticato forse la leggerezza del non pensarci, del lasciar fluire, tutto si aggiusterà. So ancora farlo, ma con quanta fatica. E non voglio capirne i motivi. Un furgoncino passa, l'uomo che guida sembra totalmente assorbito dai suoi affari. Mi chiedo cosa importerebbe a quell'uomo di me, dei miei problemi, delle mie sofferenze. Mi chiedo cosa importerebbe a me delle sue. Nulla. E' davvero un'utopia l'identità sociale comune? Ci chiedono di essere unici, in realtà non fanno altro che deframmentarci in infiniti piccoli pezzi di merce che acquisteremo, e la nostra unicità è l'eterogeneità del qualunquismo consumista. E dobbiamo rassegnarci? Non abbiamo niente di meglio della democrazia? Quant'è grigia la vita a Messina, bisogna cercare conforto nelle facce dei ragazzi filippini, sembrano l'unica speranza. Come si combatte contro la vita? Fermo nel fluire, continuo a chiedermi cosa siano tempo, spazio, e se abbia un senso chiederselo. Sento il torpore dell'estate penetrare la mia schiena, la stanchezza del sesso è olio per i pensieri, la presenza costante del volto dell'amore, del respiro dell'amore. Cosa resterà di tutto questo?

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