domenica 6 novembre 2011

Trinita'

abbiamo bisogno
di un dio con le palle
uno che ti guardi in faccia
mentre ti maledice
che non parli con voce
da tv alle undici di sera
con tutti che dormono
e il rubinetto che
perde

ne abbiamo fin qui
di madonne di gesso
piene di niente
-vogliamo l’amore così com’è
senza dovergli dare un
nome
senza cercargli un sapore
senza trovargli scuse
o un motivo per
averci a che
fare

sarebbe bello se cristo
si sdraiasse con noi su panchine rabbiose
prima dell’alba
con l’alito che sa di ruggine, tentativi e
birra
-anche lui con noi
a misurare in rutti la distanza
tra noi e le stelle
a riempirla di risate sceme, dolore allo
specchio
e scopate di fretta
sui cappotti di altri
-anche lui a farsi bastare
orizzonti dipinti su muri
mentre padri ridono piangendo
e le auto hanno perfino smesso
di correre
sull’abisso

e tutti e tre non capiscono
che basterebbe solo un
abbraccio
senza averlo prima chiesto
-un abbraccio dove far morire
i nostri sospiri da bombaroli tristi
da rivoluzionari falliti
le nostre lacrime come
barzellette riuscite
male

in nome di
noi
solo di noi
che non siamo nulla
e resteremo
per
sempre.


Marco Zangari © 2011

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