martedì 16 agosto 2011

Una generazione a caso

Mi affaccio dal balcone
e vedo noi in
quel cortile di scuola
a giocare a guardie e ladri
correndo in mezzo ai preti
ogni cosa fresca, facile
le nostre navi pronte a salpare
potevamo diventare così tante cose
che nemmeno riuscivamo a
immaginare

E non sapevamo
nè gli sbirri nè noi ladri
che i timoni erano bloccati
le rotte già programmate

E ora che sono passati vent’anni
qualcuno è rimasto
qualcuno è partito
qualcuno ha corso troppo
o c’è rimasto
mentre giocava a calcetto
qualcuno ha dimenticato
qualcuno ha mollato
e qualcuno, come me, si sente
eterno sopravvissuto

aggrappati ad una vela
dopo il naufragio
ad aspettare che la marea
ci sbatta
da qualche
parte.


Marco Zangari © 2011

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