venerdì 26 agosto 2011
Buon compleanno, Morgana
Esattamente oggi, il Morgana compie 4 anni.
Sì, lo so cosa state per dire. Le ricorrenze stanno sulle palle pure a noi. Con tutto quello che si vede in giro, non c’è proprio nessun bisogno di autocelebrazioni. E poi, in fondo, cos’è cambiato? Non ci pagavano prima, non ci pagano ora dopo 4 anni. Nella classifica di blog di Google siamo forse al miliardesimo posto. No, non c’è proprio verso di rimorchiare col Morgana.
E poi, 4 anni sono un numero del cazzo. Di solito si festeggia cifra tonda, se proprio si deve. Ma è, come dire?, un modo per tastarsi il polso. Per sentire il tempo che è passato, e cercare di capire in che misura è stato sprecato. Per farsi due conti, e magari fermarsi a ricordare.
Quattro anni fa esatti, io e Sergio stavamo sudando in una stanzetta in riva al mare, nel mio paesino Bucodiculo. Mi ero messo in testa di fare un blog “per tutti”, e lui mi stava aiutando. Dopo aver smadonnato sui comandi, sulle impostazioni e su mille altre amenità, ci trovammo davanti ad un bivio: come chiamarlo?
Fu anche il primo momento che pensai che avere un blog forse era una cazzata. Un’altra cosa di cui non si sente il bisogno. Chi aveva bisogno di sentire le nostre fregnacce? Comunque sia, ormai c’eravamo. Provammo una sfilza di nomi (tra cui il mai abbastanza compianto “Honolulu baby”, che un giorno o l’altro sarà nostro), finchè non pensai –Morgana. Era un nome che mi ossessionava da sempre, per una serie di circostanze e persone. Ci avevo anche scritto una poesia, ispirata ad un hotel Morgana che avevo visto da qualche parte. E da quel nome poi è venuta fuori tutta l’idea: l’albergo a ore, le stanze, gli ospiti, il bar...
Tenere un blog, improvvisamente, sembrava una cosa meno inutile.
4 anni sono passati, da quella cameretta afosa. Ero in pre-partenza, allora. Sono successe parecchie cose. Partenze, ritorni, tentativi, corse, lunghe pause, notti fredde e albe ubriache.
Ora sono lontano, di nuovo, e anche Sergio è partito. Il Morgana però è rimasto, e ne sono fiero. E’ rimasto grazie a tutti quelli che sono arrivati col tempo, che hanno occupato le stanze che avevamo preparato per loro, e che, a loro volta, hanno fatto in modo di creare un nuovo Morgana per i futuri ospiti.
Lo so, sono partito di nuovo per la tangente dell’autopompino. Dovete scusarmi. Ma è stato bello vedere che qualcosa nato come un gioco, un passatempo per due tizi annoiati, è diventato quello che è oggi. Siamo passati per sabbie mobili, periodi di stanca e defezioni: nessun problema. Il Morgana è vivo, ragazzi. Ogni tanto sembra se ne stia zitto, ma è solo perchè gli ospiti si rinchiudono un attimo nelle loro stanze, per uscirne dopo aver pensato, dopo aver fatto l’amore, dopo aver svaligiato il mini-bar.
Abbiamo parlato di cose serie e meno serie, ci siamo incazzati, ci siamo indignati, ci siamo innamorati. Abbiamo riempito il muro di splendidi disegni e graffiti osceni. Abbiamo appeso le nostre foto dappertutto. Abbiamo declamato poesie con la voce ubriaca. Ci siamo raccontati qualche storia per andare un po’ più a fondo in questa notte. Siamo passati per linee d’ombra, felicità presunte, maschere e pagliacci. Abbiamo parlato di arte e di come pulire il cesso. Ci sono stati complimenti e polemiche, gente che veniva e altra che se ne andava.
Il Morgana, nato per pochi, è diventato di molti. La naturalezza con cui l’ha fatto, è una delle cose che più mi fa godere.
Da qui è passata gente di talento, che ci sapeva fare, ma soprattutto gente che aveva qualcosa da dire. Il Morgana è stato il loro megafono. La loro voce è stata la nostra rivoluzione.
Sono grato ad ogni singola persona che ci ha scritto in questi anni, e anche a quelli che stanno cercando ancora di vincere il panico del debuttante. A quelli che ci seguono sempre, a quelli che lo fanno ogni tanto, e a quelli che ne hanno parlato in giro.
Chiedo ufficialmente scusa per aver rotto le palle a tutti, chiedendo la gente di scrivere. Ma ora che il Morgana va quasi all’asilo, ditemi la verità: non ne valeva la pena?
E mentre tra le mani abbiamo le prove di stampa di quello che (si spera) potrà essere il primo numero della rivista del “Morgana”, beh, la goduria è alle stelle. Sono quei momenti in cui mi viene da pensare che, forse, non ci siamo solo parlati addosso, in questi mesi. Forse qualcosa l’abbiamo fatto, e l’abbiamo fatto insieme. Quelle piccole cose che ti parlano di rivoluzione, in tempi in cui vorresti solo lasciar perdere.
Il Morgana è sempre qui, a parlare di noi e voi, perchè è fatto da noi e voi. Non sappiamo cosa ci riserva il futuro. I muri sembrano solidi, ma per abitudine dormiamo sempre con un coltello sotto il cuscino e la testa piena di sogni. Una cosa è certa, però: del Morgana non vi libererete molto facilmente.
Continuate a scrivere, a disegnare, a fotografare, a mandare. Unitevi al trenino ubriaco che stiamo facendo giù al bar, che stasera si beve gratis.
Passate dalla hall a farci e farvi gli auguri, se vi va. Raccontateci questi 4 anni per voi, magari, o fatevi un mojito.
Buon compleanno, e buon Morgana.
Ci si vede fra altri 4.
Marco.
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2 commenti:
ma che sei mieloso!!! mi viene voglia di spaccarti una stecca da biliardo in testa!!!
Auguriiiiiiiiii! A voi, a noi, a Marco, al Morgana!!! Io un mojito me lo faccio! :)
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