aspetto
in un piccolo angolo inutile di mondo
panchina
cielo-umore scuro
palazzi, alberi, autobus
tempo che scorre senza passare
giapponese seduto di
fronte
che si scaccola
mi stringo nella giacca e penso
teoricamente
dovremmo essere tutti felici
-di quella felicita'
intesa come assenza-di-maldidenti
felicita' come niente cancro
e abbastanza soldi per un panino
dovremmo essere grati
per la non presenza di guerre e
terremoti
o di forfora e torcicollo
-felici di questa non-morte
nella realta'
niente sembra felice
e niente sopravvivera'
non il giapponese scaccolante, e neanche
i palazzi
tutto verra' spazzato in un nero
dove la felicita' non esiste nemmeno
in teoria
-ed io
aspetto.
Marco Zangari © 2011
mercoledì 10 agosto 2011
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