domenica 13 febbraio 2011

La morte dell’arte

La morte della tecnica, l’assenza del pensiero, il silenzio dei sentimenti.
Il decennio delle opere inutili, cosa rimarrà ai nostri figli? Quale grande pensiero gli artisti tramanderanno?
PRODUZIONE !
Mi chiedo adesso quale sia divenuto lo scopo dell’arte.
Colori industriali gettati su tele prodotte in serie, immondizia?
L’usufruitore non capisce il senso dell’opera ma non rivela opinione per timore di esser etichettato come ignorante o insensibile, ma cosa che più mi lascia perplesso è il compiacimento e il vanto che l’artista trova in tale situazione, ne trova giovamento commerciale, diviene incriticabile nella sua torre d’avorio.
PRODUZIONE!
L’inflazione dell’etichetta, qual è la definizione di artista?
In una società monocolore l’individuo cerca di rubare una sfumatura per tentare di essere diverso, migliore, per cercare di essere, se non ci riesce si rinchiude in piccoli gruppi e tenta di rendere diversa almeno la sua congrega, il circolo degli eletti, incompresi!
Oggi l’arte è inutile, sporca e muta, molti trovano addirittura infamante chiamare o esser chiamati “artisti”, è come indicare qualcuno che per la sua fame di notorietà ed egocentrismo spreca tempo nella produzione di vuoti.
Fino agli inizi del 900 chi produceva arte era genio, baule di cultura, pioniere nell’invenzione e nella sperimentazione. Il pittore era alchimista, falegname, inventore, geologo, letterato, medico.
Oggi invece?

L’arte è comunicazione, l’arte è pensiero, opinione e sentimento, studio, sacrificio, dedizione.
L’arte oggi dovrebbe essere soprattutto umiltà, dovrebbe essere il coraggio dell’individuo a urlare il suo disagio, dovrebbe essere pensiero, opinione.

Ma l’arte è anche stampa della società in cui viene prodotta, quindi forse dovrei più che criticare l’artista, insultare la cultura grigia in cui viviamo, foto sbiadita di tempi in cui l’uomo pensava…

2 commenti:

Emanuel Gavioli ha detto...

Hai scritto una cosa vera.
Condivido pienamente.

RuggerS ha detto...

La morte dell'arte.... ne parlava hegel a proposito dello spirito che tende a sgravarsi di materia e a liberarsi. hegel diceva che la morte dell'arte ha come passo successivo la resurrezione artistica, il futuro, che per lui è la Religione. Bella trovata, veramente! Se c'è qualcosa di più inflazionato dell'arte moderna, oggi,si parla di religione.
cos'è che fa l'arte al giorno d'oggi, io ancora non l'ho capito. Sì, al produzione di massa ha decisamente decretato la morte dell'arte, almeno per come la intendo io.
Non me ne vogliano gli amanti del minimal e del popular, ma io non vedo nella produzione seriale che una squallida riproposta e tentativo di avanguardia.

Comunque,l'arte è diventata sempre più per tutti, e secondo me questo non va bene. Ha perso esclusività.
L'arte è di tutti...ma non la fanno tutti.
Hai perfettamente ragione a dare la colpa alla nostra società monocroma. La fabbrica dell'arte è diventata industria plastica.