L'ho sempre pensato e lo ripeto: locali come DoppioZero non rientrano per nulla nel mio genere. La gente che si atteggia a manager e le donne che emanano chanel dall'alto dei loro tacchi 20 cm, nell'atmosfera satura di gente che vuol sentirsi appartenente alla Roma Bene pure a Roma Sud e che quindi deve fare l'aperitivo perchè fa trendy, proprio non le digerisco.
Mentre vedo R. riempire i piattini, caricandoli di pasta e pizzette che si innalzano a formare piramidi, nel suo stile un po' trasandato e con gli occhi stanchi perchè ancora attenti dopo una lunga giornata di lavoro, mi viene voglia di rifare un giro per quei locali di Roma che non esistono più. Il Classico, grande e vivo, con più sale capaci di offrire musica di generi diversi, e prima ancora il Bunny's Pub, scuro e nebbioso, quando tra i giovani vigeva ancora la regola di distinguersi su quella di uniformarsi alla massa. R. mi parla di quella Roma che ricerco, di una Roma forse più adatta ai liceali che ad altri. Me ne parla con un mix di desiderio e nostalgia. Essere degli anni '70 e lavorare 8 ore al giorno gliel'ha fatta perdere di vista anche a lui.
Una Roma così variopinta la ricerchiamo in vari ricordi e alla fine la ritroviamo anche in un vecchio amico. Un sessantenne romano verace, di quelli che ti mandano affanculo col sorriso e lo sanno fare tanto bene che vorresti che ti ci mandassero tutti i giorni. Che continuano a mancarti anche dopo anni.
Quei romani lì, a cui il culo gli rode così tanto che alla fine ci fanno l'abitudine e ci convivono quasi con spavalderia, ora mi capita di vederli meno. Forse è semplicemente un caso. Ma questi giovani qui (e per giovani intendo anche i quarantenni d'oggi) hanno perso un po' quella spontaneità. Quella veracità, che mi è sempre piaciuta tanto. Sono ancora concentrati su se stessi ma non fanno più dell'ironia e dell'autoironia. Hanno dimenticato che essere civili a Roma significa anche e soprattutto parlarsi. Mandasse pure affanculo magari, ma in fondo perchè "ce se vole bene".
Allora dopo essere rientrata a Roma, dopo qualche giorno a Napoli, mi viene un po' di tristezza.
A Napoli quell'atmosfera lì non solo l'ho respirata ma l'ho sentita sulla pelle. Ora, appena posso, mi voglio fare un giro a Garbatella. Sia mai che incontro una vecchietta con cui lamentarmi del traffico.
sabato 3 marzo 2012
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1 commenti:
de lo dico in stra amicizia Cleliù: aò ma vattene 'n po' affanculo! :))))
prima de annà però vie' qua, e abbracciamose. :*
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