lunedì 18 ottobre 2010

Fulmine di Pegasus - Polvere di diamanti - Colpo segreto del drago nascente - Ali della fenice e Catena di Andromeda

Certe volte davvero non lo so. Magari tra un istante mi balena la soluzione, mi si illumina una strada sul labirinto, ma adesso proprio non lo so.
Non so come si fa, a restare coerenti. Natura propria, natura umana, propri princìpi.

Ci sono persone che sembra che certi problemi non l'hanno mai avuti. Crisi di coscienza o semplici pensieri. Niente. Loro sono sempre a posto. Sono degli schiacciasassi. Si muovono solo secondo interesse e si giustificano insieme ai mezzi col fine. Sono quelli "intanto però me la sono scopata", o "quelli però guadagno 3mila euro al mese", sono quelli che "fatto un papa se ne fa un altro", sempre, comunque e senza rimpianti. Sono quelli che guardano esclusivamente al futuro perché nel passato c'è tanta vergogna. Sono gli "schiacciasassi". Non puoi fermarli ed è meglio che ti togli dal loro cammino.

Io non ce la faccio. I sassi mi incuriosiscono, mi fanno perdere un po' l'equilibrio. Alcuni li conto, li prendo in mano e li lucido. Li porto con me, almeno fino a un certo punto.
Io ho dei princìpi, sì. È colpa mia che da piccolo guardavo i Cavalieri dello zodiaco, con tutti quei discorsi sulla nobiltà d'animo, la lealtà etc.
Io avevo solo una decina d'anni, ma Lady Isabel me la sarei fatta e strafatta. Da una parte sarei stato capace di offrire la mia vita, per preservare la sua purezza. Ma cavolo, in fondo in fondo sarei stato ossessionato dall'idea di infilarmi sotto quel suo vestito bianco.

Ho dei principi. Non so come me li sono ritrovati ma li ho. E non sono certo un uomo di chiesa, intendiamoci, ma talvolta mi stupisco io stesso di quanto la mia moralità rasenti posizioni estreme.
Gli anni, la crescita, mi hanno insegnato a vedere le sfumature. Che vivere alla "tutto bianco o tutto nero" non solo non è giusto, ma nemmeno possibile. L'esperienza mi ha cambiato un po' le idee.
Sono stati i primi fallimenti quando credevo di giocare sul filo della perfezione, sono state le ingiustizie che la sorte mi ha regalato quando non ero affatto in difetto. Sono stati i sogni erotici su persone che non avrei mai pensato, sono stati i desideri omicidi nei confronti dei bambini che urlavano in un giorno in cui avevo un mal di testa da manicomio. Sono stati i rumori, gli odori, i desideri.

Avevo princìpi come tutti, forse soltanto ci credevo davvero. Non mi rendevo conto che con gli anni tutti si preparavano a recitarli, i princìpi, come uno spot. Per essere votati, eletti e lasciati in potere di contravvenirli.
Ero troppo ingenuo. Oppure credevo che pochi fossero così.
E invece ad un tratto ero dentro una nuova realtà.
Ero abbastanza puro solo perchè in fondo avevo vissuto poco. Per questo, visto che avevo deciso di vivere, cominciai a farlo un passo alla volta, annotando e analizzando tutto. Cercavo di non diventare una persona come tante, cercavo semmai di avere la spiegazione di come ci fossi diventato e una specie di formula alchemica per tentare una reazione inversa.

Ho preso il cuore, un taccuino, e me ne sono andato in giro.
E ho visto il mio primo amore portarmi in cielo e poi lasciarmi vuoto come mai, deluso, scoppiato. L'ho vista scemare nella troppa semplicità, nella routine, nella gelosia. E ho accompagnato il suo ricordo nel dimenticatoio, giorno dopo giorno.
Ho sentito genitori convincere i figli che quella regola era per il loro stesso bene, salvo poi tirare un enorme sospiro di sollievo per non dover stare in pena per loro dopo averli chiusi in casa.
Ho visto uomini e donne sposarsi per nulla e lasciarsi per nulla, dopo promesse che avevano i toni di quelle di una vita intera, ho visto persone andare in chiesa la domenica e poi l'ho sentite desiderare la morte del vicino per tutto il resto della settimana.
Io che l'ostia non l'ho quasi mai presa, perché nel dubbio se crederci o meno non mi fidavo di essere a posto con Dio, e poi cominciai anche a chiedermi quanto fosse a posto con Dio il sacerdote. A proposito, ho saputo di sacerdoti...che è meglio non parlarne.
Ho visto tutto questo e tanto altro, e non mi è piaciuto affatto.

Ad oggi conosco pochissime persone che non abbiano contravvenuto ai princìpi che ho. Ovvio che non sia un problema loro, lo dico solo per me.
Le persone che ancora non l'hanno fatto, credo che semplicemente siano brave a tenerlo nascosto. Al limite, se non l'hanno fatto lo faranno a breve.
Però che c'entra, ognuno ha i suoi princìpi. E io ho i miei. E sì, sono ben disposto a cambiare e a cambiarli, ma non solo per rendermi la vita facile. Non solo per abbassare la soglia del giudizio della mia coscienza. Forse dovrò cambiarli o solo andarvi oltre, forse per non impazzire.
Però ho imparato anche che è sbagliato esigere di essere al di sopra della propria natura. Sarei un Michael Jackson sbiancato, e non potrei guardare la mia faccia allo specchio.
La natura umana, che è tanto mortale nel corpo quanto debole di spirito. Specie di questi tempi, dove i desideri sono cresciuti in modo esponenziale e i principi sono rimasti quelli di una volta, con qualcuno che è andato perduto.
Non è facile vedersi sul punto di tradirsi. Non è facile vedersi di colpo diversi allo specchio. Con quell'unica ruga in più che cambia da sola tutta l'espressione del viso. Devi ricominciare tutto da capo, con quella nuova ruga. Devi piangere e ridere tantissimo, e continuare a guardarti. Finché non smetterai di guardarti cercando la faccia di prima.

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