Il popolo aborigeno trasmette il sapere, i mestieri e le esperienze legate alla propria cultura e alla propria terra verbalmente – generazione dopo generazione. Non hanno libri di storia. La comunicazione verbale è tutto ciò che hanno per mantenere queste informazioni cruciali. Senza di questa, perderebbero tutto.
Ho incontrato un uomo stanotte. Ammetto di avere bevuto un po’, quindi il mio giudizio potrebbe suonare un po’ traballante. Nonostante tutto, quest’uomo è stato il migliore che io abbia mai incontrato. Vicino ai 90, portava (con orgoglio) un paio di baffoni degni di Mister Kentucky.
Jonothan era il suo nome.
Jonothan e la moglie avevano deciso di non avere figli. Tuttavia, mentre gli anni passavano, i due realizzarono che in fin dei conti avrebbero davvero voluto avere dei bambini, ma per allora era ormai troppo tardi e Jonothan e la sua amata moglie non potevano più concepire.
La moglie di Jonothan è morta 18 mesi fa. Lei era figlia unica. Lui era figlio unico. Il suo migliore amico è morto tre anni fa. Jonothan non ha avuto figli. Non ha una famiglia.
Jonothan non potrà trasmettere la sua storia, così ho pensato di dargli una mano.
Ho incontrato Jonothan alle dieci di un venerdì sera alla fermata dell’autobus. Era stato al suo club, perchè ogni secondo venerdì del mese lì tengono un ballo per i veterani e i loro amici. Jonothan va lì a ballare, a parlare, a cercare di non sentirsi solo, a far passare le settimane.
Nessuno aveva voluto ballare con Jonothan quella sera.
Nessuno vuole mai ballare con Jonothan.
Nessuno aveva anche solo voluto parlare con Jonothan. Probabilmente pensavano fosse un vecchio un po’ andato e con cattive intenzioni. La verità era che aveva solo bisogno di un amico.
Aveva perso la cosa migliore che gli fosse mai successa 18 mesi prima, e io ero una delle prime persone con cui era riuscito a parlarne. Io, un’estranea alla fermata dell’autobus.
Jonothan e sua moglie si erano incontrati a Surfer Paradise, molti anni fa. Sebbene entrambi australiani, i due si trasferirono rapidamente in America non appena sposati. Prima New York, poi Washington. Lei lavorava alla World Bank, mentre Jonothan cambiò diversi lavori negli anni –ambasciata italiana, quella inglese, le Nazioni Unite... Poi Jonothan fu chiamato in guerra.
Jonothan e sua moglie si trasferirono nuovamente in Australia, una volta finita la guerra.
Jonothan non marcia mai nella parata dell’ “Anzac Day”. Quando ingenuamente gli ho chiesto il perchè, lui mi ha spiegato che la guerra è qualcosa che lui amerebbe dimenticare –non ricordare ogni anno. La frase “Mai dimenticheremo” è uno schiaffo in faccia ogni 25 di Aprile.
Jonothan era un eroe silenzioso. Molti nel suo battaglione conoscevano lui, ma lui non conosceva niente di loro.
Jonothan ricevette tutte queste medaglie in una deliziosa scatola bianca negli anni Cinquanta. Non sa come sono fatte le medaglie. Non ha mai aperto quella scatola.
Tutto quello che Jonothan vuole fare nel tempo che gli resta da vivere è un ultimo viaggio in America.
Per ricordare.
Pur essendo disposto ad accollarsi tutte le spese di viaggio, non riesce a trovare una sola persona che voglia fare quest’ultimo viaggio con lui.
Jonothan, ho fatto del mio meglio per raccontare la tua storia. Nella mezz’ora in cui sono riuscita a parlare con te, mi hai toccato il cuore come la persona più incredibile e coraggiosa che io abbia mai conosciuto. Grazie per avermi raccontato la tua storia. Spero che ce la farai ad andare in America.
Per ricordare.
Mai dimenticheremo.
Rebecca
domenica 10 maggio 2009
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