domenica 16 novembre 2008

Un giocattolo

Quanto tempo che non scrivevo...
troppa fretta troppa frenesia...
poi mi fermo
di fronte a me una finestra, pioggia, un freddo e gelido mare...
e un vecchio amico che risveglia l´arte dello scrivere...
di saper vivere, dare, amare, piangere e gioire con le parole....
Comincio a pensare.. ad amare la mia solitudine..
a ritrovarmi arrabiata con tutto il mondo e con me stessa..
prendo una penna e dopo anni..
qualcosa sgorga come un fiume in piena dalla mia mente,
dalla mia anima...
vorrei essere ovunque e da nessuna parte...
ma basta
basta davvero
non voglio l´amore con il conta gocce,
non voglio essere sua solo quelle ore nella sua casa a mare,
dolcissime,
forti,
che poi lasciano l´amaro in bocca.
Amaro di un amore truccato,
senza scampo,
senza sole
Solo buie ore rubate alla sua vita
e alla mia pace.
Non voglio vivere aspettando che viva la sua vta.
Non voglio piú essere la donna della seconda serata.
Che viene dopo,
dopo tutto,
dopo la cena con lei, dopo i regali
i fiori, il cinema.
Io vengo dopo,
per me non c´é altro spazio
che il dopo.
Mi sento presa e buttata via.
come un giocattolo
che piace
ma ormai vecchio
Rivivi emozioni facili e conosciute
ma di poco valore.
Non é realtá,
non é futuro.
Ero una stella rubata al suo cielo
che vive un riflesso di una vita non sua.

12-XI-08

1 commenti:

Mauro ha detto...

accidenti! lascia poco spazio alla immaginazione!!!
:-(