Cari abitanti del Morgana
Un luogo comune sostiene che la Storia è destinata sempre a ripetersi. Forse è vero, forse no. Fatto sta che ogni volta che si dà alla gente la possibilità di parlare, di dire cosa pensano, la gente ammutolisce. Magari hanno lottato tanto per arrivare a quel microfono, e quando poi ci sono, non viene fuori niente. Emozione, certo. Uno vorrebbe dire sempre qualcosa di speciale, di grandioso, di ironico e profondo, di epico e spiritoso, qualcosa che resti, qualcosa che impressioni, qualcosa che dica, io sono qui, guardatemi. Proprio perché vuole dire tanto, uno finisce per non dire niente.
Forse le grandi Rivoluzioni, anche quelle che apparentemente sono riuscite, hanno fallito per questo motivo: una volta cacciato il vecchio padrone, c’era troppo spazio per dire e pensare. Troppa scelta, nessuna scelta, ancora una volta. Meglio allora trovarsi un nuovo padrone che dica qualcosa al posto nostro. Meglio stare a guardare. La Storia dice questo.
Ok, forse ho sparato troppo alto. Magari la gente qui all’Hotel voleva solo starsene in pace, farsi una birra e basta, senza tanta fregnacce. Giustissimo. C’è chi aveva di meglio da fare. Giustissimo anche questo, e anzi lo auguro a tutti voi, di avere sempre qualcosa di meglio da fare.
Lo stesso però non riesco a credere che nessuno –se non quei pochi poveri pazzi- non avesse niente da dire in tutto questo tempo. Probabilmente il livello è stato troppo epico, drammatico, troppo pseudo-artistico. Mi spiace se questo ha intimorito qualcuno, ma lo ripeto ancora una volta: non è una gara, non è una sfida, non stiamo vedendo chi ce l’ha più lungo o chi è la più carina della festa. Per dio, al Morgana non facciamo certe cose. Il senso dell’Hotel era proprio lasciare fuori tutte queste stronzate, e agire in piena libertà. È un peccato che nessuno abbia messo una barzelletta sconcia, o raccontato un episodio divertente, o semplicemente scritto una frase per dire che c’era e che se ne sbatteva. Ma le cose da dire non si scelgono, si dicono e basta. Senza stare a pensare se saranno belle o brutte, tristi o allegre.
Insomma, ragazzi, niente scuse. Il tempo c’è stato –e per favore, lasciamo perdere il “non ho un attimo”, l’Hotel ha aperto 3 mesi fa, quindi…Lasciamo stare anche il “non so che scrivere”, perché da scrivere non c’è proprio niente, non è un tema, non vi diamo le 3 tracce da scegliere, vi diamo carta bianca. Non lasciatevi spaventare. Lasciamo perdere anche il “non so scrivere”. Qui ancora nessuno di noi e’ stato pubblicato, quindi spiacenti, ragazzi.
Abbiamo unito anche se per poco, 3 Paesi e 2 Continenti…cazzo, vi sembra poco? Continuiamo, amici miei. Fatemi vedere che ci siete, che siete ancora vivi, che non vi hanno ancora preso tutto, che qualcosa c’è. Profondi o cazzoni, fatevi vedere.
Ci siete?
Mi sentite?
Allora dimostratemelo, cazzo. Scrivete e mandate. Vi è scaduta l’iscrizione? Ve la mandiamo noi. Nessun problema. Non si paga, qui al Morgana. Solo la bumba, ma stavolta il giro lo offro io. Magari dopo vi viene più facile.
E se ancora il foglio bianco vi spaventa, se non volete perdere la vostra verginità virtuale, ok, vi diamo la traccia –che potete seguire o fregarvene altamente.
Vi faccio una domanda: che cos’è la felicità? Ecco, direte, abbiamo fatto l’angolo della posta. Ci manca zia Marta che dà i consigli di cuore e poi l’oroscopo. Non importa, io ve lo chiedo lo stesso.
CHE COS’E’ LA FELICITA’?
Domanda facile facile, domanda difficile. Io la mia idea me la sto facendo, ma sarei curioso di sentire la vostra. Fatemi sentire la vostra voce, anche per rispondere a questa domanda apparentemente stupida. Ricordate: non parliamo di contentezza, serenità, e tutto quello che potreste trovare nel dizionario dei sinonimi e dei contrari. Qui si parla di Felicità.
Non si parla di stare bene: si parla di stare da dio.
Vi siete mai chiesti se in questo momento (o in altri) siete /siete stati felici? Cosa vuol dire essere felici? Che sintomi ha la felicità –citando un abitante dell’Hotel, che citava una canzone?
Potete risponderci con la vostra storia, il vostro episodio, con le vostre descrizioni, con una riga, un pernacchio, un sonetto o un rutto, un vaffanculo di cuore o qualsiasi altra cosa. Potete anche dirmi che la Felicità non esiste. Non si nega niente a priori, qui al Morgana.
Insomma, adesso la traccia c’è. Le scuse sono proprio finite. Prendete quei 5 minuti che avreste buttato comunque in quella scatola malefica –sì sì, lo so che la guardate, non fate finta- e rispondeteci. Siamo qua, in attesa. Fateci vedere se siete ancora vivi. Stupiteci. Abbiamo bisogno di qualche sorpresa.
Vediamo se stavolta ce la facciamo, a fare questa rivoluzione.
Intanto vado a comprarmi basco e anfibi…
Ciao, felici abitanti.
mercoledì 28 novembre 2007
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1 commenti:
no lo so... ci proverò moi.
A presto... ma a volte è anche bello ascoltare. (Certo qualcuno deve parlare però);
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