domenica 13 ottobre 2013

Le nostalgiche libertà del romano incatenato

Questo traffico mi destabilizza. Come ogni volta. Penso che dovrei premere il piede sull'accelleratore, sollevarmi da terra, sorvolare su tutto e tutti, chiudere per un solo istante gli occhi, riaprirli e ritrovarmi in una distesa di terra libera da ostacoli.
Ho bisogno di aria pura. Ho bisogno di rilassarmi. La verità però è che lì dove sono posso solo aspettare; posso solo tentare di non concentrarmi su quel blocco umano fatto di armature metalliche, che si muove in massa come fosse un unico corpo. Ogni membro è strettamente connesso e dipendente da quello che lo precede. La Pontina ha l'inquietante potere di rendere queste armature metalliche un unico corpo amalgamato e farne parte può significare impazzire, perchè toglie il respiro.
Mentre lentamente mi avvicino a Roma, fuggo con lo sguardo da quella coda devastante e scorgo all'orizzonte il principio di un tramonto. Ricordo il mio orgoglio per la libertà conquistata negli ultimi anni e penso con cosa si identifica questa libertà: sorseggiare lentamente un cappuccino al tavolino di un bar in via Mazzini a Ferrara, sorseggiare un caffè shakerato al bar della Feltrinelli che si affaccia su largo Argentina a Roma mentre si conversa di letteratura o fare colazione davanti al mare alla Mirilla di Càdiz con un libro in mano.
Eccola qui la libertà: avere semplicemente la possibilità di distendere i sensi con un caffè caldo tra le mani e un buon libro da leggere, senza fiati sul collo. Lontana anni luce dalla realtà in cui mi trovo. Il traffico che mi rallenta in verità mi incatena.
Il rosso del sole al tramonto si infuoca e squarcia quel nostalgico cielo blu notte, smantellato da nubi chiare gonfie d'umidità. E' un vero spettacolo. Respiro profondamente e cerco di rilassarmi.
Roma è vicina. Ne scorgo l'Eurosky accanto all'edificio a cupole del centro commerciale più grande d'Italia (come ogni nuovo centro commerciale, d'altronde), eppure so che Roma è ben altro. Roma, quella vera, è sempre lontana.



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