Buon anno!
E che il 2014 sia migliore del precedente! Addio 2013, che il 2014 porti pace e serenità a tutti!
È da poco terminato Capodanno, ma l'eco digitale delle migliaia di auspici per il nuovo anno ancora non si è placato. Un tempo era "buona fine e buon principio", trasmesso oralmente, a veicolare gli auguri di un nuovo, migliore, anno. Oggi troviamo centinaia di testi, immagini, video, la maggior parte dal gusto più che dubbio, che tramite Internet ci ricordano che anno di merda abbiamo appena trascorso.
Statisticamente parlando, è impossibile che 7 miliardi di individui abbiano trascorso tutti un anno da dimenticare.
Eppure.
Ed ecco che io, invece, mi auguro solo che l'anno che sta iniziando, sia uguale al precedente. Sarà perché devo mantenere sempre quella ormai vaga dose di anticonformismo che differenziava il piccolo Ettore dalla maggior parte dei suoi coetanei, sarà perché sono un fottuto ottimista del cazzo, ma io oggi, come l'anno scorso e quello precedente ancora, non chiedo nulla di più al nuovo anno rispetto a quello che ho ricevuto dal precedente.
Chi mi conosce, a questo punto spalancherà gli occhi.
Il 2013 è stato un anno pieno di preoccupazioni. È stato un generatore di stress, ansie e tensioni per la maggior parte del tempo. Mi ha posto ostacoli che non pensavo che avrei mai dovuto affrontare. Però il finale è stato grandioso, forse epico.
Un po' come quando assisti a quelle rappresentazioni teatrali un po' deboli, prive di senso e con una recitazione approssimativa, ma dotate del finale-puttanella, quello che tocca l'anima del pubblico per compiacerla, e tutto viene dimenticato.
Ed è per questo che ne parlo in questo modo, il finale ha cancellato tutte le difficoltà e mi consegna un gran bel ricordo del 2013.
Un anno che ci ha provato a mettermi i bastoni tra le ruote, è vero. E che ha anche steso una fascia chiodata sull'asfalto, a dirla tutta. In un percorso di curve cieche, in mezzo alla nebbia.
Chissene. Alla fine è arrivato il rettilineo, braccio dal finestrino, in vacanza sul sole.
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