mercoledì 4 marzo 2009

Chi mangia fa molliche

Cari Abitanti del Morgana, dopo una pausa lunghissima mi sento in dovere di fare un salto all’hotel e raccontarvi come è andata in questi mesi. . .

Senza troppi giri di parole mi sento una persona molto fortunata, ho sperimentato quello che si prova poche volte : scoprire che la vita è ancora capace di sorprenderti.

Nel momento in cui meno te lo aspetti , quando i tuoi piani ti portano da tutt’alta parte la vita ti fa capire che in fondo non vale la pena prendersela troppo. Che tutto andrà per il verso giusto se inizi a godertela e a non farti troppe domande. Per la serie “il DRUGO sa aspettare”.

L’importante è avere le vele alzate e nella giusta direzione che è quella che vuoi solo tu , perché tu hai deciso così e sei tu che alla fine paghi sempre i tuoi conti. . .

In questi mesi ho sentito la Vita con la V maiuscola scorrere nelle vene , ho provato felicità , ho sentito che in fondo ne valeva la pena e che quando "sarà" forse non mi sentirò preso in giro …

Purtroppo, questo tipo di stato d’animo non resta con noi a lungo, appunto perché la vita è imprevedibile…

Ora il futuro di fronte ai miei occhi è nuovamente nero , non so quello che succederà nei prossimi mesi e non so per quanto la benzina durerà.
So che c’è un bel conto da pagare da qualche parte ma so che se avrò pazienza , se saprò tenere vicine le persone che amo e se il vento tornerà a soffiare allora la mia barca riprenderà a viaggiare nella giusta direzione e sarà una bella musica.

Sembra che qui nell’hotel non giri una bella aria , tempi duri, crisi , recessione , ci sentiamo un po’ tutti fottuti e i sembra di avere perso di vista il nostro nord.

Non so quanto durerà e vorrei potervi dire che passerà presto ma quello che so per certo è che quelli come noi, quelli che si mettono in viaggio, quelli che non si rassegnano a una vita banale e ad un merdoso tirare a campare , beh … quelli così sono quelli che rischiano di vincere e per rischiare di vincere devi fare la tua buona dose molliche e di cazzate…

Qualcuno nell’hotel si è chiesto se alla fine siamo tutti destinati a fare la fine di “Canzone per L’estate” ovvero nascere , lavorare, figliare e morire come dei vecchi rincoglioniti.

Allora lasciatemi dire quello che ne penso…

Io credo che il problema non sia in quello che fai ma in come lo fai … non abbiate paura di nascere, lavorare,figliare e morire ma sappiate leggervi dentro perché è come affrontate la vostra vita che vi farà essere diversi dalla mediocrità diffusa…

Ora vado… e alla prossima birra sempre al solito posto. . .

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Per non rallentare
anche a costo
di andarsi a schiantare...
Grazie per le tue parole
piene di quel sole
che dopo o prima le nuvole non importa
ma sempre sole è
e finche c'è
stai pur sicuro
che ce lo becchiamo tutto
come stai certo
che quella birra è sempre lì

A tempi meno cupi
Navigando sempre a vista
ma navigando, cazzo, navigando
navigando
navigando


Marco