mercoledì 25 settembre 2013

Ironic

Io sono una apolide. Una senza radici. Colpa dei miei, diceva il terapista. Non gli ho lasciato il tempo di spiegarmi come risolvere.

Stamattina, con comodo, sono uscita di casa, aperto la portiera della macchina e mi sono resa conto di non avere nemmeno un cd.
Allora torno indietro.
Premi il pulsante: stacca l'allarme.
Prima chiave: aperto.
Seconda chiave: aperto.
Prendo velocemente un mucchio di vecchi cd che avevo inciso ancora prima di venire a vivere qui. Molti anni fa. Ne metto uno a caso e inizio a provare quel misto di imbarazzo e ipercritica tipico di quando guardi le tue foto da adolescente. Raggiunge l'apice quando arrivo agli Afterhours.
L'autostrada continua a scorrere inesorabile. Non c'è nessuno spiraglio di redenzione per questa onta di vergogna.
Poi inizio piano a smettere di pensare a chi ero l'ultima volta che quella canzone mi aveva attraversato il cervello. E senza rendermene conto mi vedo, come se fossi fuori da me, a urlare e cantare su "Ironic". Urlavo, tamburellavo i palmi sul volante e scuotevo i ricci esattamente come 10, forse 12 anni prima. Proprio come nel video. Ridevo. Non era cambiato niente.

"Well life has a funny way of sneaking up on you
When you think everything's okay and everything's going right
And life has a funny way of helping you out when
You think everything's gone wrong and everything blows up in your face".

Realizzavo che oggi so chi sono. Conosco i miei limiti, i miei difetti e i miei fantasmi. So come mandare a fanculo la maggior parte di loro. Altri no, ci vuole tempo.
E ho smesso di accontentarmi di cose mediocri, situazioni mediocri, persone mediocri, rapporti mediocri. Sono diventata una discreta stronza.

A volte ti capitano momenti strani, colpa della "PMS". In quei momenti tutto sembra estremamente più chiaro, ti fai un male cane, ma realizzi tante cose.
Dopo 1 litro e mezzo di birra tedesca (tedesca!) mi sono vista rivivere qualcosa di già vissuto, e che mi aveva già fatto male. E ho deciso di smettere. I crashed my car into the bridge, I watched I let it burn.

Ho bisogno di mettere radici. Anche se ciò potrebbe causare un dolore maggiore se dovesse succedere di dovermi allontanare. Ne varrà comunque la pena. Perché è in giorni come questi che hai urgenza di radici.

Dopo mille lacrime su discorsi inutili e inconcludenti fatti con la peggiore parte di me, torna un sorriso inaspettato. E viene proprio dalla pancia... Dove stai tu. Sei stato tu. E io sono felice di averti incrociato.

Questa cazzata l'ho scritta perché domani, passata la sbornia, vorrò ricordarlo. È per questo che scriviamo, no?