tag:blogger.com,1999:blog-522086710560790358.post1903876635211977552..comments2022-04-02T01:47:57.536+02:00Comments on Hotel Morgana: UN PRODOTTO DI QUALITÀ È LA MIGLIORE PUBBLICITÀLo Zangohttp://www.blogger.com/profile/00625187305126623341noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-522086710560790358.post-51756009523829249802010-12-09T22:30:38.913+01:002010-12-09T22:30:38.913+01:00Io la penso come te :D, ma anche no, il mio proble...Io la penso come te :D, ma anche no, il mio problema è questo, non riuscire a prendere posizione. Da un lato soffro il pressapochismo, la mancanza di professionalità e il tutti sanno fare tutto dall'altro però amo ogni forma di "espansione di libertà" o "entropia di possibilità"...Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/00471664309019823399noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-522086710560790358.post-59302225682598815232010-12-09T18:34:08.090+01:002010-12-09T18:34:08.090+01:00Caro GianKa, innanzitutto mi preme ammettere che n...Caro GianKa, innanzitutto mi preme ammettere che non sono stato così ligio come tu hai osservato bisognerebbe essere. Ero in fase di sperimentazione del meccanismo "acquisto online" e non mi è passato per la mente che non potevo sfoglierlo, prima di comprarlo.<br />Per quanto riguarda il resto, hai pienamente ragione sul discorso del consumatore, che in fondo può prendere una fregatura salvo dare un feedback negativo sull'autore (che nel caso in questione è anche il produttore, l'editor e quant'altro). E in effetti il mio post è prima di tutto uno sfogo e un feedback negativo, una cattiva pubblicità (come il titolo stesso dice).<br />In seconda battuta, criticavo soprattutto la responsabilità non solo del consumatore, ma del produttore stesso. Scrivere un libro è una responsabilità. Se non vogliamo assumerla verso gli altri, perché magari siamo artisti incompresi, dobbiamo farlo verso noi stessi. Verso quel "codice" comunicativo (rifacendomi all'ultimo post di MARCO) che permette di trasmettere il contenuto. È qui che la superficialità e lo scarso impegno nascondono la superbia, è qui che al di là della spesa resta l'amaro in bocca. Perché magari c'è chi ci mette molto impegno, davvero molto di più, ma vuoi per i mezzi o per il nome (in parte è un "mezzo") non ha la possibilità di trasmettere le proprie idee, il frutto - comunque - della sua vita.<br />Detto questo il libro è, per un semidigiuno di pubblicità come me, abbastanza interessante.Derevaunseraunhttps://www.blogger.com/profile/14179382627195114997noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-522086710560790358.post-70736786126771206432010-12-06T23:27:06.175+01:002010-12-06T23:27:06.175+01:00non lo so,
mi sembra tutto un discorso inutile, un...non lo so,<br />mi sembra tutto un discorso inutile, uno sfogo?<br />critica alla possibilità?<br />il demand non aggiunge nulla, ma permette di fare meno tirate rispetto alla stampa tradizionale.<br />La critica a chi è rivolta?<br />se lo scrittore pubblica stronzate se ne assume le responsabilità e si becca insulti e critiche, quindi? ma poi prima di comprarlo non hai letto una decina di pag per capire il livello? ultima domanda, ma almeno le teorie e le idee del libro erano interessanti?Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/00471664309019823399noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-522086710560790358.post-72684924516244400182010-10-22T01:58:18.646+02:002010-10-22T01:58:18.646+02:00L'hai detto. E' il dovere di chi scolpisce...L'hai detto. E' il dovere di chi scolpisce un'opera non solo per se stesso.<br />Ma guardati attorno, Edoardo. Questo è un mondo in cui tutti parlano e nessuno ascolta. Gente che guida senza mai guardare nello specchietto retrovisore, come fosse sola al mondo. <br />E' un mondo distratto e sfuggente, spesso pago dei suoi onanismi, collettivi e generalizzati. <br />Miliardi di voci sul web gridano "sono qui, sono qui!". Miliardi di persone che hanno almeno un talento in tasca da spendere, per affermare di esistere. <br />A questo rispondono i libri on demand. Versione aggiornata della tipografia in crisi che stampava per te mille copie, te le faceva pagare, te ne dava venti gratis per gli amici e ti illudeva che le altre sarebbero andate via come il pane, diosacome. <br />Ma anche l’uomo ignoto che mise per primo in piedi un dolmen aveva la stessa ambizione. Esistere, anche dopo di sé.<br />Il vero scandalo non risiede però nell’illudere un’ambizione. Semmai sta nel coltivarla scavalcando a piè pari la responsabilità di sostenerla, agli occhi dell’universo mondo.<br />Gli strumenti del "fare arte" sono più che mai a disposizione di chiunque e chiunque, solo possedendoli, pensa di essere per questo artista. E tanto basti. <br />L’espressione cosiddetta artistica, e da tempo, si è chiusa nel suo dorato solipsismo: l'artista si esprime, sbadigliando o smanettandosi sulla sua tela. Poi se tu non lo apprezzi o non lo capisci, beh, quello è un tuo problema, lui mica ti deve spiegare niente. Non lo fa per me, lo fa per sé.<br />Così il discorso artistico finisce col rivolgersi solo a se stesso, e senza critica si imbarbarisce. Senza dialogo si impoverisce, come un vecchio vedovo non si rade più, e nemmeno si cambia le mutande.<br />Da qui l’incuria, e la sua arroganza, narcisistica e solitaria. <br />Questo è il tempo in cui il complemento di specificazione, molto più del suo soggetto, si arroga il diritto di reggere il verbo, dove i verbi servili, per una malintesa interpretazione di democrazia grammaticale, non soggiacciono più alla coniugazione degli ausiliari, dove, morto il congiuntivo, ci si limita ad un presente, od al massimo un imperfetto, e spero si intenda la metafora.<br />Altro che refusi. In questa assenza di cura, di rispetto per chi riceverà il mio prodotto, c’è un’intera visione del mondo.<br />Di’ al tuo amico, quello che legge e rilegge, che lo amo già, solo per questo.ex-tensionhttps://www.blogger.com/profile/09026097421207803939noreply@blogger.com